È lite sui costumi storici Terragnolo: «Noi esclusi»

A scatenare un vero putiferio la presentazione del gruppo cimbro Valli del Leno L’amministrazione Succi: «Un affronto a noi per ottenere i contributi provinciali»


di Michele Stinghen


VALLI DEL LENO. Cosa fa discutere le amministrazioni delle valli del Leno: l'ambiente? Forse lo sviluppo economico? Oppure la gestione del territorio. Verrebbe da dire, magari il rilancio demografico, oppure la proiezione verso il futuro ed il coinvolgimento dei giovani. No, nulla di tutto ciò: ci si accapiglia sui costumi storici. Tutto nasce dalla recente presentazione del "gruppo dei costumi storici Valli del Leno", in Vallarsa. Per la festa del corpus domini saranno presentati questi costumi, presentati come "cimbri", risalenti si dice al Settecento. I soliti richiami tirolesi o pantirolesi sono dietro l'angolo, ma tant'è, ed è vero che cognomi e toponomastica delle valli richiamano la colonizzazione germanica delle montagne, nel medioevo. Mancavano i costumi, e finalmente li ammireremo domenica. Apriti cielo: Terragnolo da 15 anni vanta un "gruppo costumi", sfoggia abiti indossati nell'Ottocento; cosa grave, questo suo gruppo non è stato coinvolto, anzi precisa l'amministrazione, "è stato scavalcato" da questa nuova iniziativa. Peggio ancora se la nuova associazione si è autobattezzata "costumi valli del Leno": un affronto. «Con valli del Leno si intende il territorio di Terragnolo, Trambileno e Vallarsa, ma l'amministrazione di Terragnolo non è stata coinvolta, se non, a giochi fatti, quando le si è chiesto un contributo economico. Nel progetto non è stato coinvolto nemmeno il gruppo costumi». Campanilismo? Solo in apparenza, gli amministratori di Terragnolo sono convinti che si vada oltre: ci sono di mezzo i contributi provinciali, arrivati puntuali peraltro, e in virtù della rappresentanza sovraccomunale. E se il gruppo costumi di Terragnolo dovesse chiedere a piazza Dante a sua volta un contributo? Magari sarebbe negato, non perché forse valutato "non prioritario" vista la crisi che avanza e la delicatezza nello scegliere dove destinare i soldi pubblici, ma perché già concesso ad un altro gruppo vicino. «La comunità di Terragnolo, l'amministrazione comunale e il gruppo costumi tradizionali si dissociano dalla neonata associazione "costumi storici valli del Leno" e dai suoi intenti, perché nata a nostra insaputa, non ci rappresenta e ha dimostrato mancanza di sensibilità nel non coinvolgerci in un tema molto sentito, come la storia e la tradizione. I custodi della tradizione siamo noi, che la viviamo tutti i giorni». Sul Pasubio è perciò polemica aperta sui pantaloni da festa di duecento anni fa.

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