Sanità

TreC+, in Trentino arriva la nuova piattaforma digitale che supporta anche la telemedicina

Rivoluzione nell’accesso ai servizi sanitari provinciali: ecco cosa cambierà per gli utenti



TRENTO. Da oggi a disposizione gratuitamente di tutti gli iscritti al sistema sanitario provinciale la nuova piattaforma TreC+, sviluppata grazie al contributo di medici e cittadini. Rappresenterà l’unico punto di accesso ai servizi digitali dell’Azienda sanitaria. 

«Sono circa 170 mila i trentini che utilizzano già TreC accedendo dal portale, e 62mila dalla app TreC_FSE. L’obiettivo, con questa nuova piattaforma, è di raggiungere tutta la popolazione», ha detto l’assessore provinciale alla salute, politiche sociali.

Tra le novità: non ci saranno più altre applicazioni o sistemi per accedere ai servizi digitali della APSS perché tutto è stato raggruppato in TreC+. Per chi usa già l'app TreC_FSE basterà aggiornarla dagli app store (Android o Apple). Per chi invece non l’ha mai installata, potrà farlo autonomamente accedendo dal portale web trec.trentinosalute.net  seguendo le indicazioni della guida.

TreC+ è frutto di un progetto voluto dal Centro di competenza TrentinoSalute4.0, che ha messo in campo professionalità e organizzazioni dei tre enti, PAT, APSS e FBK. Grazie a TreC+, evoluzione della già ben nota TreC (Cartella Clinica del Cittadino), oggi il Servizio sanitario provinciale può vantare una delle prime piattaforme di servizi online in Italia che accompagna i cittadini dalla nascita alla vecchiaia lungo tutto il percorso di vita, ridisegnando il rapporto cittadino-sanità in ottica digitale.

Trec+, la nostra salute in una unica app con tutti i servizi

È da oggi a disposizione la nuova piattaforma TreC+, sviluppata grazie al contributo di medici e cittadini. Rappresenterà l’unico punto di accesso ai servizi digitali dell’Azienda sanitaria. Non ci saranno più altre applicazioni o sistemi per accedere ai servizi digitali della APSS perché tutto è stato raggruppato in TreC+. Ecco come funziona.

Non solo: anche i non residenti in Provincia potranno utilizzare alcune delle funzionalità di TreC+, come ritirare i referti online.

«È una TreC+ intelligente quella che oggi presentiamo ai nostri concittadini», ha aggiunto Stefania Segnana. «Questa innovazione parla di noi, parla del “sistema trentino”, parla di ricerca, di politiche sanitarie e di servizi per la cura delle persone. E parla la lingua di questa terra, perché è stata costruita insieme alle persone e ai professionisti della salute».

TreC+ è insomma il risultato di un bel lavoro di gruppo. «Per realizzare il sistema» - spiega l'assessore Segnana - «è stata posta grande cura sia alle esigenze dei cittadini che dei medici. In questi mesi abbiamo avviato in Provincia di Trento diverse sperimentazioni per adottare la televisita come strumento di prassi e con l’obiettivo di creare un’esperienza di utilizzo che garantisse semplicità d’uso e inclusione. Pediatria, cardiologia e oculistica sono alcune delle sperimentazioni in corso in Trentino, che si sono affiancate a quelle con diabetologia e nella prevenzione alla salute. Fra poco si aggiungerà anche il telemonitoraggio per oncologia e un servizio informativo ed educativo dedicato alle donne in gravidanza».

Oltre alla creazione condivisa dei servizi sanitari, che si declina attraverso i laboratori con i cittadini e gli operatori sanitari e la sinergia tra tutte le competenze, l’obiettivo finale è di costruire una comunità nazionale per la condivisione di buone pratiche.

Ne è un esempio tra tutti la piattaforma TreC che in questi mesi è stata scelta e riutilizzata anche da altre regioni italiane. L’adozione di un nuovo modello architetturale e di sviluppo della piattaforma TreC ha favorito la possibilità di riuso dei servizi in altri contesti pubblici e privati. «La PAT ha firmato accordi con le Regioni Emilia Romagna ed Umbria, l’Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli Isola Tiberina (Roma), l’IRCCS Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (Forlì), l’Ospedale Mauriziano e l’Asl 3 (Torino), la AUSL di Bologna. Contatti ed interessi concreti al riuso sono stati avviati poi con la Regione Friuli Venezia-Giulia, con Alessandria, Novara e Cuneo (Piemonte), la Regione Sicilia, l’ASL di Ragusa (Sicilia) e l'ULSS 7 Pedemontana del Veneto», conclude l’assessore Segnana.

«Questa piattaforma rinnovata e più ricca di funzionalità non è certo un punto di arrivo» -  ha dichiarato il direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Antonio Ferro - «ma una tappa importante del percorso di implementazione delle nuove tecnologie che abbiamo intrapreso da tempo insieme a partner di esperienza come FBK e PAT. L’obiettivo è favorire una partecipazione sempre più attiva delle persone nelle scelte che riguardano la loro salute, mettendo in rete il cittadino-paziente con i professionisti sanitari. L’esperienza pandemica ha spinto fortemente ad un cambiamento organizzativo e tecnologico, imponendo di fatto una maggiore connessione tra il sistema sanitario e chi fruisce dei servizi e una virtualizzazione dei servizi da remoto attraverso la telemedicina. Dobbiamo proseguire su questa strada» - ha concluso Ferro - «perché l’utilizzo di tecnologie diffuse e facilmente fruibili migliora l’accessibilità ai servizi sanitari».

«TreC+ permetterà una riduzione dei tempi di gestione delle attività operative, ridisegnate dalle necessità legate alla pandemia» - racconta Pier Paolo Benetollo, direttore del Servizio ospedaliero provinciale di APSS e membro del Comitato esecutivo di TS4.0. «Oggi in Provincia possiamo dire di essere riusciti ad ottimizzare l’intero processo della televisita per supportare le strutture sanitarie nell’erogazione dei servizi sanitari a distanza, ed in particolare lo svolgimento da remoto delle visite mediche che per tipologia, specialità, modalità e contenuti non richiedono necessariamente la presenza fisica del paziente e dell’operatore sanitario nello stesso luogo. La telemedicina non è la sanità del futuro, ma quella del presente», continua Benetollo. «Rappresenta la frontiera per seguire i pazienti, specie quelli cronici, rendendoli il più rapidamente possibile autonomi e agevolandone la gestione nella propria casa, nel “quartiere” in cui si sono abituati a vivere».

Le sperimentazioni della telemedicina si estendono a diverse discipline mediche e gradualmente si amplieranno e diventeranno un servizio offerto dal sistema sanitario provinciale. L’APSS serve infatti ogni giorno più di mezzo milione di abitanti, a cui si aggiungono i turisti, spalmati su un territorio di 6.207 km², principalmente montuoso. Può contare sulla collaborazione di circa 8500 dipendenti che operano in due ospedali principali, cinque ospedali territoriali e alcune decine di ambulatori, a cui si aggiungono le convenzioni con oltre 50 Residenze Sanitarie Assistenziali e quasi 400 medici e pediatri.

Per gestire tutto questo e raccogliere informazioni sui requisiti funzionali utili ad ottimizzare i tempi di visita e massimizzarne l’efficacia, APSS ha attivato una rete integrata ospedale-territorio-domicilio, in cui le varie figure professionali che sono già in campo (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri, medici e chirurghi specialisti nei vari settori di competenza delle patologie interessate) possono interagire con le persone da remoto. «Per sviluppare TreC+» - prosegue Benetollo - «abbiamo pensato ad una soluzione che si integrasse nei nostri sistemi e processi, e implementasse il modello di sanità digitale già presente, rendendolo ancora più semplice, integrato e facile da usare».

TreC+ quindi consolida e mette a servizio le sperimentazioni che sono state testate in questi anni in Trentino insieme ai cittadini e ai professionisti sanitari. L’accesso ai servizi sanitari online è garantito da un’unica piattaforma e un’unica app in cui confluisce uno scambio costante di dati prodotti dai pazienti e dai medici e in cui il livello di cura che viene offerto ai cittadini rimane inalterato, costante e sicuro.

«TreC+ rappresenta per FBK un punto di partenza e non di arrivo» - specifica Andrea Simoni, segretario generale della Fondazione Bruno Kessler. «Dalle competenze costruite in 30 anni di ricerca, a una visione innovativa per l’Intelligenza Artificiale del futuro, FBK indirizza la propria ricerca alla sperimentazione di tecnologie per la sanità che collaborano con le persone e non le sostituiscono. Fa parte del nostro approccio scientifico, in questo ciclo di apprendimento continuo che facciamo insieme con APSS e Assessorato alla salute della PAT, grazie a TrentinoSalute4.0. Negli anni scorsi abbiamo sperimentato la telemedicina, che andrà in produzione prossimamente. Ora stiamo progettando e sperimentando la parte di TreC+ che vuole diventare sempre più intelligente e integrata con applicazioni come il virtual coach, i modelli predittivi, i chatbot, ecc., che utilizzano l’intelligenza artificiale. La nostra ricerca si arricchisce grazie al contributo di assistiti, associazioni di volontariato e scuole, operatori sanitari, informatici sanitari, policy maker, healthcare manager, ordini delle professioni sanitarie, aziende private e ricercatori/tecnologi per la costruzione di un sistema sanitario pubblico efficiente ed equo. È un processo che necessita del coinvolgimento di tutti ed è coerente con la mission di FBK che punta all’eccellenza scientifica in ambito nazionale ed internazionale e mira, allo stesso tempo, ad avere un impatto sulla società trentina in termini di immediata ricaduta economica e sociale sul territorio».

«Dal 2016 il Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia di Trento, l’APSS e FBK costituiscono TrentinoSalute4.0. L’obiettivo era quello di creare uno spazio condiviso per lo sviluppo della sanità digitale che si occupasse della salute dei cittadini trentini lungo tutto il percorso di vita. TreC+ rappresenta il punto di partenza di questo percorso. L’obiettivo è di farla utilizzare da tutta la popolazione trentina anche se sana e con necessità occasionali, e non solo dai pazienti cronici o con cure già in corso» - ha spiegato Giancarlo Ruscitti, dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali della PAT. «Stiamo promuovendo un processo di riorganizzazione della sanità trentina con l’obiettivo di valorizzare la prossimità al cittadino dei servizi territoriali ed ospedalieri, secondo un modello di "territorio policentrico" e "ospedale policentrico". In tale contesto, la sanità digitale e la telemedicina, anche come previsto dalla missione 6 del PNRR, giocheranno un ruolo importante per promuovere uniformità ed equità di accesso ai servizi ed alle prestazioni, per potenziare e innovare la rete territoriale dei servizi legati alle cronicità e per rafforzare l'integrazione ospedale-territorio», ha concluso Ruscitti.

Come si accede

Si potrà accedere a tutte le funzionalità di TreC+ sia dal portale web (trec.trentinosalute.net) che dalla app (scaricabile gratuitamente dai principali “Store”) con due modalità di autenticazione “forte”: lo SPID (sistema pubblico di identità digitale), la Carta provinciale dei servizi (tessera sanitaria attivata e inserita nel lettore USB, che resta in uso a chi lo ha già, ma non viene più fornito ai nuovi utenti) e presto anche con la CIE (carta d'identità elettronica). Ha smesso di funzionare invece la Security Card (tabella che contiene dei numeri casuali).

Usando il metodo di autenticazione “forte” si potranno sfruttare tutte le funzionalità presenti in TreC+. Usando invece un metodo di autenticazione “meno forte” (numero tessera sanitaria + codice fiscale) si può accedere solo ad alcune funzioni di TreC+, le stesse che prima erano in Fast TreC.













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