criminalità

Segnalazioni sospette, con la pandemia più 50% in Trentino Alto Adige

Il Report di Libera e Lavialibera sul contagio criminale nei due anni di pandemia: in regione più 300% di misure interdittive 



BOLZANO. Nel biennio della pandemia c'è stato un boom di incremento dei delitti informatici (+39%) con ben 14 regioni in zona rossa con primato alla Basilicata (+83%) Sardegna(+63%) e Campania (+56%). L'incremento nel 2021 è pari al 11% rispetto al 2020. Per quanto riguarda le truffe e frodi informatiche, i dati rilevano un incremento del 32% nel biennio 2020/21 con un'Italia quasi tutta in zona rossa, ben 12 le regioni, con punte +61% in Veneto, +49% in Puglia e +44% in Toscana. L' incremento nel 2021 è pari al 13%.

Si mantiene stabile l'andamento dei reati di usura (solo +1,3%) nel biennio pandemico rispetto al biennio 2018/19. I maggior incrementi vengono segnalati in Basilicata (+500%) e Friuli Venezia Giulia (+133%) e Puglia e Lazio (+32%).

I dati arrivano dal Report di Libera e Lavialibera "La tempesta perfetta 2022. La variante Criminalità" con tutti i numeri del contagio criminale nei due anni di pandemia.

L'Italia – viene spiegato – è un paese a macchia di leopardo, prevalentemente in zona rossa per il numero di interdittive, reati sul web e segnalazioni sospette.

Nel biennio pandemico 2020/2021 le segnalazioni sospette complessivamente hanno raggiunto la cifra di 252.711 con un incremento del 24% rispetto al biennio pre-pandemico 2018/2019. Sono sette le regioni in 'zona rossa': Sicilia, Calabria, Puglia, Lazio, Sardegna, Basilicata, Trentino Alto Adige. Incrementi maggiori sono stati rilevati nel Lazio (+57%) e Trentino Alto Adige (50%) e Sardegna (+38%).

Sono ben 3.919 nel periodo pandemico il numero di interdittive antimafia emesse dalle prefetture nei confronti di aziende controllate o condizionate dalle organizzazioni criminali.

Dall'1 gennaio 2020 al 31 ottobre 2021 si è viaggiato alla media di 178 interdittive al mese con un incremento percentuale del 33% rispetto al biennio 2018/2019. Ben 15 regioni in zona rossa con situazioni record in Sardegna (+600%), Veneto (+471%), Trentino Alto Adige (+300) e Toscana (+170%). In termini assoluti il maggior numero di interdittive riguarda la Campania (929 nel biennio pandemico), segue la Calabria (914) , la Sicilia (466, dove però si registra un calo del 31% rispetto al biennio 2018/19) e Emilia Romagna (321). 

"Esiste - commenta Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera - una variante che, come quelle del virus, provoca malattia e morte sociale indebolendo la democrazia e ostacolando il cambiamento. Ma che, agendo nell'ombra, viene poco localizzata e quindi non abbastanza combattuta. Una variante alla quale rischiamo di abituarci in una convivenza che sarebbe alla lunga letale.

Con grande tempestività e indubbia lungimiranza strategica le mafie hanno saputo cogliere le opportunità della globalizzazione, cioè dell'espansione mondiale del "libero mercato", dove libero vuol dire in sostanza privo di regole, soggetto alla sola legge del più forte. Sono diventate così mafie "imprenditrici", capaci di padroneggiare i meccanismi più sofisticati della finanza, di prevedere e in parte influenzare, col peso dei loro patrimoni, le fluttuazioni delle Borse, di assicurarsi le prestazioni di professionisti e tecnici di prim'ordine"













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