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Rovereto, alla Casa Depero i giocattoli futuristi di Lino Sgaravatti

Le dieci piccole sculture accoglieranno il pubblico in quello che fu l’ingresso originario del museo. Tornano in mostra anche i celebri "Martellatori" e si rinnova la sezione dedicata a Depero e il Trentino



ROVERETO. In occasione del trentennale della scomparsa dell'artista Lino Sgaravatti (1906 –1993)  l'allestimento permanente della Casa d'Arte Futurista Depero di Rovereto si arricchisce dei suoi "Giocattoli Futuristi".

Da poco entrate nelle collezioni del Mart grazie alla donazione degli eredi dell’artista, le sculture dialogano con l’immaginario di Fortunato Depero attraverso una serie di fotografie realizzate negli anni Venti. Tornano in mostra anche i celebri "Martellatori" e si rinnova la sezione dedicata a Depero e il Trentino.

Le dieci piccole sculture giocattolo di legno dipinte a olio diventano protagoniste di un prezioso focus espositivo. Nello spazio che fu l’ingresso originario della Casa d’Arte Futurista, le sculture dialogano con una serie di fotografie dei giocattoli di Depero.

Ritenute a lungo disperse, furono esposte all’inizio degli anni Trenta in diverse mostre organizzate dai futuristi. La prima tra queste, 7 Futuristi padovani inaugurata da Filippo Tommaso Marinetti nel gennaio del 1931 a Padova, segna il debutto del giovane Sgaravatti con il gruppo d’avanguardia della sua città, fortemente influenzato da Fortunato Depero, allora da poco tornato dall’America.

L’influsso dell’artista trentino si riscontra soprattutto nei giocattoli di Sgaravatti.

Come è noto, nella prima metà degli anni Venti Depero è autore di alcuni giocattoli sintetici di cui restano rari originali e fotografie di grande formato realizzate negli stessi anni. Si tratta di fotografie in alcuni casi mai esposte se non in occasioni storiche di grande importanza, come la Biennale di Monza del 1923 o la Mostra di Arti decorative ed industriali moderne di Parigi del 1925.

Nel trentesimo anniversario della morte di Sgaravatti, alcuni dei suoi giocattoli dialogano per la prima volta con le fotografie dei giocattoli di Depero. Tra le sculture esposte si può ammirare una serie che riproduce protagonisti dei fumetti americani, popolari nell’Italia degli anni Trenta grazie al Corriere dei Piccoli.

Vi sono poi ritratti grotteschi di figure istituzionali, di professioni varie, di personaggi del melodramma. Tra questi un carabiniere in divisa, una colorata guardia svizzera e un uomo impegnato in una serenata.  Completano l’esposizione due sculture dedicate agli animali e la riproduzione di un nativo nordamericano dai vestiti variopinti.

Al tema del giocattolo si ricollega anche il grande plastico sulla città di New York 1929 Drama realizzato da Gaetano Cappa, fantastica ricostruzione tridimensionale della metropoli americana così come Depero l’aveva vista e decifrata. Meta-oggetto futurista, scenografia miniaturizzata fatta in gran parte di materiali riciclati, sottolinea il legame di Depero con il teatro e con il cinema, attraverso luoghi iconici della Grande Mela.













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