«Restyling ok, ma con tempi certi» 

I commercianti: progetto con qualche vantaggio e qualche criticità ma si procede a spot, manca una visione di insieme


di Giuliano Lott


ROVERETO . Qualcuno, tra i commercianti di via Fontana e Borgo Santa Caterina, non si esprime, riservandosi di vedere e capire il progetto. Ma il restyling, che partirà in primavera, raccoglie per ora un cauto gradimento, soprattutto tra gli operatori di via Fontana. Le sorelle Erodita e Bjonda Bejtula, titolari di La Primula Sposa, hanno opinioni in parte contrastanti: per Erodita «il futuro non cementificazione, ma spazi verdi, anche nelle città. Purtroppo anche in una piccola città come la nostra, dove ci si può spostare con facilità a piedi e in bicicletta, troppi ancora utilizzano l’auto, anche per fare poche centinaia di metri. Questi lavori agevolano chi si ostina a girare in macchina, e quindi non si capisce perché rifare una pavimentazione, per di più pregiata, se poi ci si fanno passare sopra le auto come prima». Il cambiamento, in sè, è invece positivo per Bjonda: «Non può essere che ogni scelta di questa amministrazione sia sbagliata, l’ho detto anche a Paolo Vergnano del M5S, che conosco di persona. Cambiare abitudini, evolversi, va bene, nessuno è mai morto per una modifica del piano del traffico. Il problema di questa città è semmai la comunicazione: essendo scadente, fa maldigerire i cambiamenti». La vede in maniera positiva anche Paolo Preschern, che per un attimo si spoglia delle vesti di referente di Confesercenti per esporre la propria opinione, da operatore commerciale di via Fontana. «Per noi è un fatto positivo - spiega il titolare di Immagini -, che può portare vantaggi alle attività commerciali e ai flussi di visitatori e turisti. Della chiusura di via Dante si è molto discusso, ma noi in via Fontana non abbiamo risentito molto del blocco del traffico. I momenti critici sono quelli degli scavi. Ai commercianti servono dati certi, dobbiamo sapere le date d’inizio e di fine lavori, per poter programmare le nostre attività. Bisogna incentivare i parcheggi di struttura per poter poi beneficiare delle modifiche estetiche». Vittorio Rebeschini, titolare del Dado si dice «perplesso, noi commercianti non siamo stati coinvolti in questo progetto e non ne sappiamo molto. Da quello che so, i lavori dovrebbero durare cinque o sei mesi. È un periodo piuttosto lungo, e ci preoccupa un po’ il passaggio delle auto, che scorreranno più vicine al lato destro di via Fontana rispetto ad oggi. L’idea di uno specchio d’acqua o una fontana nel largo di Borgo Santa Caterina è una scelta che non capisco. Mi pare che sulle ripercussioni che un cantiere può avere per noi operatori ci sia una certa sottovalutazione». Il suo vicino Walter Tomio di Exquisita rimane però positivo: «È un progetto che ha delle potenzialità e qualche punto critico. Ad esempio, prevede le zone carico e scarico nella zona ciclopedonale della strada, non ottimali per la sicurezza. Ma in generale, si procede per piccoli pezzi, senza una visione complessiva che servirebbe a noi per adeguarci meglio». Giorgio Gizzi della libreria Arcadia non ha avuto molto tempo per studiare il progetto: «Stiamo traslocando, riapriremo giovedì. Credo però che una riqualificazione di via Fontana sia una scelta positiva per chi ci lavora»

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