AMR 

«Multiservizi, ecco le criticità» 

L’Usb ha convocato i capigruppo esponendo i problemi dell’azienda



ROVERETO. C’erano pressoché tutti i capigruppo del consiglio comunale giovedì sera alla Sala della Roggia (l’ex ufficio anagrafe, in piazza Podestà), convocati dal sindacato di base Usb, che ha voluto mettere i gruppi politici al corrente di quelle che ritiene le criticità di Amr, con il contributo dei lavoratori che sono intervenuti all’incontro. In particolare è stata presa in esame la gestione degli impianti sportivi e culturali. Per l’Usb «è in atto un lento processo di privatizzazione delle strutture pubbliche, così come una carenza cronica di personale alla quale si sopperisce con un utilizzo massiccio del lavoro precario ed esternalizzato, anziché pensare ad una regolarizzazione dei dipendenti. Queste operazioni hanno un costo concreto per la collettività, che si vede impoverita delle proprie risorse a favore di privati senza alcun comprovato beneficio comune. Un costo sociale, perché si perdono professionalità, qualità del servizio erogato e posti di lavoro. Siamo sempre stati consapevoli del fine ultimo al quale ambivano le scelte aziendali, compresi i licenziamenti sottintesi dal presidente Antonello Galli e li abbiamo sempre denunciati anche quando lo stesso mostrava un finto atteggiamento collaborativo. È uno dei motivi che ci ha costretto agli scioperi dell'ultimo periodo». Dopo alcuni incontri con il sindaco Francesco Valduga, l’Usb e i dipendenti di Amr si aspettavano qualche risultato. Invece «nessuna delle questioni poste o delle richieste (neanche quelle più piccole e banali) sono state minimamente prese in considerazione». L’Usb è critica sul piano di ristrutturazione, sui 100mila euro «spesi per la Ernst&Young (per un'azienda che ha un fatturato se va bene di 40/50mila euro)», sulle indagini interne sul personale, sulla sistematica e scadenzata cessione di un impianto per volta a una società o alla cooperativa Alisei. «Grave» per il sindacato «il rifiuto pervenutoci dal sindaco Valduga», che ha disertato l’incontro. I dipendenti di Amr chiedono insomma di essere ascoltati, in quanto sono loro la prima interfaccia tra cittadini e amministrazione.













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