Gios invita il ministro Fraccaro all’assemblea della Cassa rurale 

L’incontro all’auditorium Melotti. Il presidente uscente (unico candidato) riconfermato: «Banca quasi risanata Rimane un passivo di 2,7 milioni, ma è colpa della riforma che equipara la cooperazione ai grandi gruppi bancari»



Rovereto. La Cassa rurale è quasi risanata, non fosse che per un passivo di 2,7 milioni «che ci è stato imposto dalle regole europee pensate per le banche», ha chiosato il presidente Geremia Gios. E proprio sulla riforma, molto criticata, va cucito un metodo di lavoro e un futuro che deve ricondursi ai valori della Cooperazione. Gios, confermato - unico candidato, assieme alla sua squadra - rimane in sella e rilancia: la Rurale dovrà mantenere il suo ruolo sul territorio. L’assemblea della Rurale giovedì sera ha visto la partecipazione di 335 soci. Il sindaco Francesco Valduga si è richiamato il valore dell’autonomia che si declina nel trovare soluzioni adatte al territorio e in questo la strada da percorrere è di tornare al valore originario della Cooperazione. «Rovereto vive del rapporto dei territori lagarini - ha detto il sindaco - e ha un ruolo centrale, così la Cassa dovrà valorizzare questo ruolo anche in futuro pensando ai rapporti con gli altri istituti del territorio».

Il ministro Fraccaro

Invitato da Gios, il ministro ai rapporti con il parlamento Riccardo Fraccaro ha parlato della riforma del credito cooperativo. «Il governo - ha detto - vede con preoccupazione il futuro delle Casse rurali imposto dalla riforma. Una riforma che abbiamo trovato e non ci piaceva, siamo riusciti ad avviare un tavolo di confronto con gli istituti di credito per chiedere a loro di scegliere quale modello seguire senza imposizioni. La riforma che ha origine in Europa è pensata per le grandi banche e mal si sposa con il sistema cooperativo. Che ha altri valori legati alla conoscenza e alla ricaduta sul territorio. Lo si è visto con la crisi, quanto le banche hanno chiuso il credito per paura, mentre la cooperazione ha dato fiducia ai clienti, forte della conoscenza delle famiglie e del territorio. Questa riforma snatura il valore delle rurali e per questo abbiamo lasciato la porta aperta anche alla cooperazione trentina di aderire ad un fondo di solidarietà interbancario».

La Cooperazione

Marina Mattarei, presidente della Cooperazione, si richiama all’autonomia come autogoverno e al valore costituzionale della cooperazione. A Fraccaro ha dato il merito di aver aperto un tavolo partecipativo per la costruzione della riforma, sulla quale «la Federazione è attenta e lavora per tutelare i soci, nonostante le preoccupazioni. Il concetto base è mantenere il ruolo sociale nella comunità». «La spesa corrente è stata ridotta anche con prepensionamenti - ha spiegato Gios -. Abbiamo dovuto fare scelte dolorose per i soci e per i territori ma lasciamo una cassa più solida, e cercheremo di fare in modo che le normative non ci limitino il credito. Se si dovesse arrivare alla fusione, mi impegno a mettere l’interesse per la comunità che rappresento al primo posto».













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