le reazioni

Femminicidio, Bonelli interroga Piantedosi. La Lega attacca Valduga

Campobase difende il sindaco di Rovereto: «La sicurezza è compito dello Stato»



ROVERETO.  «L'omicidio di Iris Setti, avvenuto ieri sera a Rovereto è agghiacciante. La persona che ha tentato di violentarla e l'ha massacrata di botte colpendola con un sasso, era nota alle forze dell'ordine per atti violenti e molti cittadini l'avevano denunciato per le minacce che subivano. Come è possibile che non si sia intervenuti prima? Rovereto è una città di 40mila abitanti che conosco bene, qui vive la mia famiglia, ed è assolutamente scoperta di presidi attivi di polizia in particolare la sera. Il parco dove è avvenuto l'omicidio è anche luogo di spaccio che allontana famiglie e bambini. Al ministro Piantedosi, a cui invierò una mia interrogazione parlamentare, chiedo cosa intenda fare da subito per garantire sicurezza in questa città, perché questa situazione è insostenibile. Ci troviamo di fronte ad un ennesimo femminicidio, 8 giorni fa una donna è stata uccisa a colpi di accetta, le donne e tutta la popolazione va tutelata e a Rovereto va sconfitta l'insicurezza che sta prendendo piede tra la popolazione». Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. (LA NOTIZIA)

«La sicurezza per i roveretani ormai è un costoso optional. Dopo l'uccisione di Mara sconvolge la notizia di una donna di sessant'anni morta dopo un'aggressione - pare a sfondo sessuale - presso il parco Nikolajewka a Rovereto. Sono anni che il parco del quartiere Europa è controllato dalla criminalità senza che venga fatto nulla per risolvere la situazione. I residenti delle palazzine Europa sono estremamente preoccupati perché il parco rappresenta un pericolo per i bambini a causa della presenza di siringhe e dello spaccio di droga che avviene in maniera continua». Lo scrive in una nota la capogruppo della Lega Salvini Trentino in Consiglio provinciale, Mara Dalzocchio. «Personalmente, è da anni che sto denunciando questa emergenza sicurezza, assieme al consigliere comunale Angeli, ma il sindaco Valduga ha sempre negato l'esistenza di un problema simile in città. La situazione attuale dimostra invece che Rovereto sta assumendo per certi versi le caratteristiche di una città metropolitana, dove la criminalità imperversa danneggiando i cittadini onesti. Non ci sono forme di giustificazione di fronte a omicidi o aggressioni gravi come quelle che stanno avvenendo. Non ci possono essere persone che ignorano il problema o che non applicano i più fondamentali principi dello Stato di diritto: dovrebbero esserci persone in grado di accettare le responsabilità del loro ruolo nella società», conclude la nota. 

«La barbara e mortale aggressione di una signora in un parco di Rovereto ha creato allarme e indignazione nella comunità. Il bene della sicurezza delle donne e di tutti i cittadini, in ogni momento e in ogni luogo privato o pubblico, non può che essere considerato prioritario da tutti. Nessuno può rassegnarsi a fatti di questo genere». Campobase Trentino esprime cordoglio e vicinanza ai parenti e agli amici della signora aggredita ed assassinata ed alla comunità roveretana «e stigmatizza con forza chi - come la consigliera provinciale Dalzocchio - ha voluto usare questo dramma per attaccare politicamente il sindaco di Rovereto Francesco Valduga. Ogni pubblica istituzione deve certamente porsi il tema della sicurezza dei cittadini. Ma è chiaro a tutti che, anche in Trentino ed anche a Rovereto, la sicurezza pubblica è compito precipuo dello Stato, che detiene le competenze giuridiche e le risorse operative in questo campo. La consigliera leghista si rivolga dunque prima di tutto al Governo di Roma e al Ministro degli Interni, il quale - non a caso - ha già dichiarato di aver chiesto informazioni sull'accaduto. La consistenza, le direttive operative e le modalità di presenza sul territorio delle forze dell'ordine, infatti, come tutti sanno, dipende dal Governo Nazionale. Anche la circostanza che il presunto assassino sia una persona già nota alle forze dell'ordine e già sottoposta a indagini per reati violenti, rinvia non certo alle competenze di un Comune, ma all'ordinamento giudiziario italiano ed alla sua funzionalità. Se ne deve chiedere conto al Ministro della Giustizia. Semmai, si potrebbe anche chiedere conto alla Provincia di come ha esercitato ed esercita le sue possibilità di collaborazione e cooperazione con le forze dell'ordine e con la Magistratura, nell'ambito del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, del quale fa parte il Presidente della Provincia; di come ha supportato sul piano logistico ed organizzativo il loro lavoro; di come ha organizzato o pensa di riorganizzare - in collaborazione con lo Stato - i servizi sociali di frontiera, a fronte ormai di tantissime persone squilibrate e dedite a comportamenti anche violenti che vengono lasciate spesso senza alcuna forma di accompagnamento e vigilanza. I Comuni ed i Sindaci non possono essere sempre tirati in ballo, quando accadono fatti tragici come questo, per colpa di un sistema istituzionale e normativo che sottovaluta i temi della sicurezza dei cittadini, senza investire su di essi risorse e energie. Per Campobase Trentino, il tema della sicurezza dei cittadini e degli spazi pubblici rimane centrale e sarà uno dei terreni sui quali si impegnerà a fondo, anche con proposte innovative e coraggiose, nel corso della prossima Legislatura. Intanto, sarà bene che chi ha oggi la responsabilità di governare l'Italia ed il Trentino, anziché attaccare i Sindaci, risponda di ciò che sta facendo al riguardo».













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