Arte e design nella caffetteria del Mart 

Il progetto con la supervisione di Botta, gli interni curati da Baldessari con i mobili dei maestri del Made in Italy


di Michele Stinghen


ROVERETO. Sarà una caffetteria diversa da qualsiasi altra: probabilmente prima di sedersi la prima volta ad un tavolo si avrà qualche remora, perché si avrà il dubbio di stare per toccare invece un'opera in esposizione. È questo almeno quello che si vorrebbe che i futuri clienti della caffetteria del Mart provino, dato che in quindici anni - come ammette lo stesso direttore Gianfranco Maraniello - l'esperienza del locale a servizio del museo è stato segnato da insuccessi, polemiche e fallimenti. Sono iniziati in questi giorni i lavori per la ristrutturazione della caffetteria, chiusa ormai da circa due anni, da quando l'ultimo gestore ha alzato bandiera bianca. Il progetto di restyling - curato dallo studio di architettura di Paolo Baldessari - è stato redatto in modo che la futura caffetteria fosse diversa da quella precedente, e anche da un comune bar o ristorante veloce. Il mandato della Provincia, del Mart, e poi condiviso con il "papà" del Mart, l'architetto Mario Botta, era quello di creare una continuità con il museo, da fare in modo che il design e l'arredamento del bar fosse in linea con quello delle sale espositive. Il progetto ha visto più passaggi, proprio per fare in modo che fosse condiviso tutto con Botta; i lavori sono iniziati proprio in questi giorni e si concluderanno - se tutto filerà liscio - nel mese di settembre. L'architetto Baldessari ha deciso di arredare la caffetteria con i mobili disegnati dai cosiddetti "grandi maestri" del design italiano del Novecento, andando a scegliere tavoli e soprattutto le sedute nella collezione dei mobili tuttora in produzione e ideati dai grandi del "Made in Italy". Alcuni di questi saranno pezzi molto conosciuti tra i conoscitori della storia del design. Ci saranno pezzi disegnati da Albini, Castiglioni, Magistretti, da altri ancora, e che hanno fatto la storia del design nel Novecento. L'effetto sarà particolare, perché non ci saranno tavoli uguali tra loro. «Pur rimanendo nei medesimi spazi di prima - spiega Paolo Baldessari - abbiamo voluto creare una continuità con le atmosfere del museo e con i temi cari alla sua clientela. Creeremo una continuità esperienziale; non ci saranno sedie uguali tra loro. Sarà una mini collezione di design, con una forma di narrazione e che potrà ampliarsi». Ripensare il design della caffetteria era il punto di partenza, per il museo; lo stesso direttore Maraniello ricorda come tanti visitatori apprezzassero la collezione del Mart, ma esprimessero perplessità sulla caffetteria. «Abbiamo ripensato lo spazio in accordo e armonia con la Provincia, con l'architetto Botta ed il Cda - spiega Maraniello - di fronte ai problemi evidenziatisi negli anni precedenti, abbiamo scelto di dare così maggiore continuità del design degli spazi con quelli del museo». Altro capitolo sarà la gestione. Tra non molto uscirà il bando, a cura dell'agenzia appalti provinciale. I servizi e le funzioni saranno diverse da quelle delle precedenti gestioni.

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