acceso dibattito in aula 

«Tutelare atleti e lavoratori non i dirigenti di Amici Nuoto»

RIVA. Ci sono volute quasi quattro ore di dibattito, per arrivare alla votazione, ma non sono bastate ad appianare le divergenze e a fugare tutti i dubbi sull’affido (per 15 anni, comunque...



RIVA. Ci sono volute quasi quattro ore di dibattito, per arrivare alla votazione, ma non sono bastate ad appianare le divergenze e a fugare tutti i dubbi sull’affido (per 15 anni, comunque rimodulabile in corso d’opera) ad Apm della gestione della piscina comunale Meroni al posto dell’Amici Nuoto Riva. I distinguo sono arrivati anche dalla maggioranza, con la convinta astensione di Serafini e Martini del Patt, finiti nella stessa corsia di Prada (ex M5S, con il pentastellato Matteotti assente), Campisi e Santorum (Oltre Forza Italia), oltre che virtualmente dei leghisti Grazioli e Zambotti (nettamente contrari) e di Bazzanella, usciti prima del voto. Serafini ha espresso perplessità sulle modalità di assunzione del personale, sulle tariffe per gli atleti, sul destino della convenzione sanitaria finora in essere con Amici Nuoto e degli istruttori specializzati. Martini avrebbe preferito che i corsi rimanessero in capo all’Amici Nuoto e che l’amministrazione riuscisse a trovare un accordo con il gestore uscente, con il quale invece il dialogo rimane farraginoso. Preoccupazioni sono state esplicitate anche da Betta e Giuliani del Pd, che però hanno votato a favore, scongiurando così un sostanziale 10-10. Grazioli ha esposto dubbi sui requisiti di Apm, che si occupa di parcheggi, e ha proposto di posticipare il voto per approfondirne le implicazioni, compresa la presunta “uccisione” di Amici Nuoto. La proposta, che avrebbe messo a rischio la riapertura l’1 settembre, non è passata. Il sindaco Mosaner ha fatto presente che Amici Nuoto è una srl per il 94,5% proprietà di Luciano Rigatti e che l’obiettivo è tutelare le professionalità (che almeno in parte, se vorranno, verranno arruolate da Apm) e gli atleti, non la dirigenza della società.

Bagozzi di Apm, dopo aver sottolineato che titoli e competenze appartengono ai singoli e non all’associazione, ha fatto presente che con Amici Nuoto non ci sarà concorrenza, perché i corsi di acquaticità (per quanto non più curati da Amici Nuoto) aumenteranno e lo sbocco naturale sarà l’agonismo ben seguito dall’associazione. L’assessore Zanoni ha spiegato che Amici Nuoto riceverà comunque contributi per attività ordinaria e che, se si deciderà a collaborare, potrà chiedere ogni tipo di agevolazione. L’idea è comunque quella di dare spazi acqua (se si trovano) anche ad altre società. Quanto all’affido “in house” preferito al bando di gara, dall’amministrazione hanno argomentato che la scelta di Apm (“ufficio” del Comune) oltre che legittima (esempi analoghi ci sono a Trento con Asis e a Rovereto con Amr), è quella che dà maggiori garanzie anche alla stessa Amici Nuoto, che con la vittoria di un soggetto esterno sarebbe stata messa alla porta, mentre il Comune prova ancora a tenderle la mano. (m.cass.)













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