Ponale, già collocate le nuove reti paramassi 

Proseguono i lavori di messa in sicurezza e manutenzione: il 23 marzo si riapre ma in estate altri piccoli interventi e poi la richiusura. Scavati 300 metri di strada


di Gianluca Marcolini


RIVA. Oggi si fa persino fatica a riconoscere il vecchio tracciato su cui, fino a qualche mese fa, transitavano biker ed escursionisti. Il sentiero della Ponale è un cantiere a cielo aperto con uomini, ruspe e camion in continuo movimento, mucchi di pezzi di ferro delle vecchie reti protettive destinati allo smaltimento e al recupero, stessa sorte per il legname delle barriere smantellate. La stradina sterrata più famosa e bella di tutto il Trentino è in fase di manutenzione straordinaria, a distanza di qualche lustro (forse anche decennio), dall’ultimo poderoso intervento attuato dall’Anas.

Ieri, intorno a mezzogiorno, si è svolto un sopralluogo sul sentiero rivano da parte di amministratori locali, progettisti, tecnici, operai e volontari del Comitato Giacomo Cis per toccare con mano lo stato dell’arte dei lavori fin qui effettuati e per pianificare il prosieguo degli interventi. A guidare il gruppo il presidente della Comunità di Valle Mauro Malfer, con al seguito l’architetto Gianfranco Zolin, quindi l’assessore di Riva Alessio Zanoni, il collega di Ledro Michele Segalla, il presidente dell’Apt Marco Benedetti, il dirigente del Servizio valorizzazione ambientale della Provincia Innocenzo Coppola, il geometra Claudio Marconi, l’ingegnere Antonio Lotti (il progettista) e l’ingegnere Ruggero Cazzolli, che ha curato la parte di intervento finanziata dall’Apt, ovvero la sostituzione delle vecchie reti paramassi e la rimessa in funzione dei sistemi protettivi bisognosi di cure. La decisione di mettere mano alla Ponale, infatti, è scaturita in seguito ad alcuni incidenti - l’ultimo, gravissimo, ha visto protagonista una bimba tedesca che è stata colpita alla testa da un sasso mentre camminava lungo il sentiero - che hanno palesato, in maniera drammatica, la situazione di potenziale rischio insistente sul tracciato (rischio che non potrà mai essere del tutto annullato).

Nella prima parte dell’intervento, che ha preso il via all’inizio dello scorso novembre, è stata attuata la manutenzione dei dispositivi di sicurezza nel tratto da Riva fino al bar Ponale (spesi 200 mila euro) dopodiché ha fatto seguito la manutenzione del tratto successivo (243 mila euro). Contestualmente è cominciata l’opera di manutenzione delle volte delle gallerie (185 mila euro) ed è partita la sistemazione vera e propria del sentiero, con la posa della nuova segnaletica e dei sottoservizi e dei parapetti (400 mila euro). Le imprese coinvolte sono le trentine Edilcom e Eurorock. «Finora abbiamo scavato circa 300 metri dei 3 chilometri di sentiero - hanno spiegato il dirigente del Servizio valorizzazione ambientale della Provincia Coppola e il geometra Cazzolli - ma contiamo di arrivare a completare più della metà del percorso prima del 23 marzo, data di riapertura della Ponale». Il sentiero, a quel punto, sarà nuovamente percorribile ma in estate ci saranno ulteriori piccoli interventi (microcantieri) che non comporteranno particolari disagi. In autunno, invece, fra ottobre e novembre, la Ponale richiuderà per consentire la conclusione definitiva dei lavori.

Nel frattempo, gli studenti della Laba, su incarico della Comunità, hanno ultimato il disegno dei portali informativi da posizionare nei punti di accesso al sentiero.

«I lavori procedono bene - il commento del comitato Giacomo Cis - ma per un giudizio complessivo attendiamo di conoscere anche il nostro ruolo nella gestione futura».













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