Parco all’ex Cattoi, consenso ampio 

Piace l’idea dell’esproprio lanciata da Ballardini. Ma sul futuro del terreno pende il ricorso al Tar della proprietà



RIVA. L’area Cattoi dovrebbe diventare un parco pubblico. Tutti lo pensano ma con le vicissitudini degli ultimi anni, nessuno osava dirlo chiaramente. Così ci ha pensato l’avvocato Renato Ballardini a rompere il ghiaccio, con molta nettezza, venerdì scorso durante una serata di dibattito sulla fascia lago, promossa dalle associazioni ambientaliste. Per l’avvocato rivano, che ha ricevuto il consenso unanime della platea, è fuori discussione che l’area debba diventare un parco, seguendo due possibili strade: o il Comune riacquista l’area dagli attuali proprietari, oppure pone un vincolo per l’uso pubblico dei terreni e poi procede con l’esproprio. Una soluzione che pare trovare un ampio consenso.

Su qualunque percorso pende la spada di Damocle del ricorso al Tar avanzato dalla proprietà sul cui esito nessuno scommette. Ma la politica ha comunque l’obbligo di procedere con la nuova pianificazione urbanistica per l’intera fascia lago e qualche cosa inizia a muoversi. Gabriele Bertoldi, capogruppo Pd in consiglio comunale, usa toni cauti ma il pensiero è chiaro: «Ognuno di noi si è formato un’opinione e la platea di venerdì sera è apparsa molto orientata. Ora dobbiamo mettere in equilibrio una partita urbanistica corretta, confrontandoci con tutti i portatori di interessi e costruendo un progetto che tenga conto di quanto è stato fatto in passato. Lo sviluppo della fascia lago ha visto una continuità delle scelte, si è investito sulle spiagge, sui camminamenti, sulle piste ciclabili, sul verde. Non si potrà andare in contro tendenza rispetto al lavoro fatto fino ad ora».

Netta la posizione dell’assessora Renza Bollettin, una sopravvissuta dei Verdi, come lei stessa si definisce: «Ballardini ha chiarito una volontà popolare meditata. C’è la questione della vertenza in corso, ma io non ho dubbi sul fatto che l’area dovrebbe essere destinata a verde pubblico. Se riusciremo a sottrarre questi terreni alla costruzione di nuovi edifici, l’amministrazione Mosaner sarà ricordata per questo». E sulla stessa linea si esprime anche Isabella Iandarino, consigliera dell’Upt: «Maggior verde possibile e maggiore tutela del territorio e dell’ambiente, questa è la direzione ora che siamo liberi di pianificare il futuro. Diamo una svolta, una risposta tangibile perché da troppi anni quella zona è un’indecenza e se potessimo destinare tutto al verde sarebbe un grande risultato».

Può darsi che alla fine saranno tutti d’accordo. «Che l’ex Cattoi debba diventare un parco lo abbiamo sempre detto e sempre richiesto», dice Andrea Matteotti del M5S. «In questo momento la palla è in mano al Comune che può anche chiedere alla Provincia un aiuto per riprendere possesso dell’area. La soluzione c’è, ma manca la volontà. Per ora non si è mosso nulla e per fare percorso partecipativo, come prevede la legge, c’è bisogno di tempo». In realtà qualche cosa si muove, in Comune si lavora per mettere a punto l’istruttoria preliminare alle scelte urbanistiche non solo sull’ex Cattoi ma su tutto il tratto che va da Porto S. Nicolò a Punta Lido, compresa la questione dei parcheggi e della mobilità su viale Rovereto. La fase di ascolto è avviata, e se è vero che per ora il sindaco non si esprime, è facile immaginare che abbia un piano programmato da tempo. (a.c.)















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