Muore schiacciato dal trattore  

Bruno Bonora “Fava”, 86 anni di Ceole, si è ribaltato con il suo mezzo da un muretto davanti a casa


di Gianluca Marcolini


ARCO. Quella manovra l’avrà ripetuta migliaia di volte, giorno dopo giorno, per passare da un terreno all’altro nella sua campagna davanti a casa, in località Piscolo, sulla strada che dal convento delle Grazie sale a Ceole, ai piedi dell’olivaia che Arco condivide con Tenno. Stavolta, però, qualcosa non è andato come sempre e il trattore, dopo la retromarcia sulla stradina rialzata, anziché ripartire in direzione della montagna ha proseguito la propria marcia all’indietro, finendo con le ruote nel vuoto e rovesciandosi fra le vigne sottostanti. Un salto di un metro scarso ma sufficiente a ribaltare il mezzo e purtroppo a provocare la tragedia: a perdere la vita, ieri pomeriggio, è stato Bruno Bonora, 86 anni, operaio in pensione e agricoltore per passione.

L’incidente è avvenuto verso le 14.30. Ad assistere al dramma una pronipote dell’uomo. La giovane ha sentito dalla finestra di casa il rumore provocato dall’impatto al suolo del trattore, poi ha visto il mezzo ruote all’aria nella campagna sottostante. Il tempo di realizzare quanto successo ed è partita la chiamata alla centrale operativa che ha dato il là all’intervento di 118 di Arco, elisoccorso, vigili del fuoco di Arco, con in testa il comandante Stefano Bonamico, e carabinieri della stazione di Arco, guidati dal comandante Mirko Sollecito. Purtroppo, però, il medico rianimatore ha potuto solamente constatare il decesso dell’ottantaseienne: Bruno Bonora, infatti, è morto sul colpo. Una delle ipotesi è quella del malore che spiegherebbe, forse più della distrazione o di un erroneo calcolo dello spazio a disposizione, il perché della manovra sbagliata. Ai vigili del fuoco è toccato il compito di rimettere sulle ruote il trattore, un vecchio Sima.

La salma dell’uomo è stata ricomposta nella camera mortuaria del cimitero di Arco, in attesa del funerale che potrebbe celebrarsi nella giornata di domani nella chiesa del convento delle Grazie, dove l’agricoltore era solito recarsi alla messa domenicale.

Ad assistere al recupero della salma molti familiari del pensionato, fra loro anche la moglie Lena, uscita all’esterno dell’abitazione accompagnata dai propri cari. Tra i primi a raggiungere il luogo dell’incidente pure i due nipoti di Bruno, Mauro e Serenella Pederzolli, noti titolari del distributore di benzina di Chiarano.

La famiglia Bonora, i “Fava”, è molto conosciuta e stimata, non solo a Ceole ma in tutta la Busa. Bruno aveva lavorato per anni come muratore per l’impresa edile Lotti per poi dedicarsi, una volta in pensione, alla moglie Lena e alla sua campagna. Un mese fa aveva ottenuto il rinnovo della patente di guida per un altro anno.

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