«Le scelte di Fraccaro non hanno pagato» 

Giovanni Rullo contro i due candidati 5 Stelle: «Sono stati ininfluenti, ora mi aspetto i chiarimenti»



ARCO. «L’exploit a livello nazionale è dovuto essenzialmente ai voti raccolti nel Meridione, con punte oltre il 50% in Sicilia, mentre in regione a trascinare è soprattutto l’Alto Adige perché in Trentino l’incremento è stato modesto, visto che si è passati dal 21% del 2013 al 23,5% di oggi. Non vedo, pertanto, questo grande successo elettorale: le scelte di Fraccaro sulle candidature non hanno pagato». Giovanni Rullo è in autosospensione ma non in silenzio. Il consigliere comunale di Arco, in questa campagna elettorale, è rimasto alla finestra, in attesa di capire l’evolversi della sua situazione e di quella degli altri due consiglieri comunali 5 Stelle autosospesi, il rivano Flavio Prada e il roveretano Paolo Vergnano. «Stavolta non ho fatto campagna elettorale – ammette – ma chi pensava che con la nostra decisione di sospenderci avremmo danneggiato il Movimento è stato smentito dai fatti. Certo, forse sarebbe potuta andare meglio, ma questo non lo si potrà mai sapere». Di una cosa, però, Rullo è certo: l’apporto dei due candidati all’uninominale al Senato e alla Camera è stato minimo. «La scelta di nominare Boniatti e Perini – spiega - si è rivelata sbagliata perché non hanno portato un voto in più rispetto al simbolo, lo dimostrano i dati nudi e crudi. In queste elezioni non ci hanno mai messo la faccia, sui manifesti c’era solo Di Maio: siamo passati dall’uno vale uno al leaderismo. La campagna elettorale è stata improntata sul leader, quando si è sempre detto che non lo si sarebbe fatto. Dalla democrazia diretta siamo passati al diritto di veto del capo politico, adesso mi aspetto che si faccia l’alleanza con il Pd di Renzi che fino all’altro giorno era il mentitore seriale ma sono tante le cose che fino a qualche tempo fa sembravano impossibili». L’ex candidato sindaco non ha alcuna intenzione di lasciare di sua iniziativa il movimento. «Mi sono autosospeso dalla nuova associazione nata a dicembre per incoronare Di Maio perché non mi sono trovato d’accordo con i cambiamenti in atto - prosegue - ma rimango iscritto a quella del 2009 anche se loro non vedono differenze e dicono che dobbiamo essere cancellati dal Movimento. Rimango in consiglio per seguire i principi per i quali sono stato eletto e confido ci sia spazio nel Movimento anche per chi la pensa diversamente. Nel frattempo attendo di capire da Fraccaro perché e come ha scelto i candidati, a dispetto delle parlamentarie. Lo aspetto io e lo aspettano anche Prada, Vergnano e tutti gli altri che hanno sollevato obiezioni».













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