I SINDACI RISPONDONO A MOSANER 

«La piscina è una lacuna: sediamoci e parliamone tutti»

ALTO GARDA. «Quella di una piscina adeguata all’utenza dell’Alto Garda è una lacuna da colmare al più presto. Parliamone già nella prossima conferenza dei sindaci»: a dirlo è il primo cittadino di...



ALTO GARDA. «Quella di una piscina adeguata all’utenza dell’Alto Garda è una lacuna da colmare al più presto. Parliamone già nella prossima conferenza dei sindaci»: a dirlo è il primo cittadino di Arco Alessandro Betta, che raccoglie così e anzi rilancia l’appello del suo omologo rivano Adalberto Mosaner, che in Consiglio aveva sottolineato la necessità di adeguare o affiancare con un nuovo impianto sovracomunale la Meroni, sottolineando come l’amministrazione rivana sia già in difficoltà nel coprire le attuali spese di gestione e di manutenzione della piscina e chiedendo dunque un sostegno agli enti limitrofi, oltre che alla Provincia, per fare un salto di qualità. L’opportunità di cercare una soluzione è condivisa anche dai sindaci di Nago-Torbole e di Dro, che però pongono dei paletti: Gianni Morandi è contrario a interventi tampone («Meglio fare una cosa fatta bene, a patto che si tratti di una soluzione e di una posizione strategica, quando saranno state individuate le risorse»), mentre Vittorio Fravezzi fa notare che in periodi di magra per le casse pubbliche per far tornare i conti forse bisognerebbe pensare a una partnership con il privato, una volta individuato il target di riferimento.

«Quello su una piscina in grado di soddisfare le esigenze della popolazione – spiega Betta – è un ritardo grave. Diverse altre comunità del Trentino e dell’Alto Adige ne sono dotate. L’Alto Garda invece ancora paga questa mancanza. La piscina serve a vario titolo per tutto lo spettro della cittadinanza, dalla mamma con il bambino agli anziani, oltre che ovviamente agli appassionati di nuoto e agli agonisti, ma anche a chi magari pratica altri sport e si deve riabilitare da qualche infortunio. Oggi abbiamo due piscine comunali e anche offerte private, ma comunque persone del Garda trentino si trovano a dover gravitare sugli impianti di Rovereto o di Trento, che hanno fasce orarie di apertura molto più ampie. La mancanza è da colmare assieme, ogni Comune con quello che ha. Arco ad esempio ha in corso una variante urbanistica. Come sindaci dobbiamo sederci già questa estate, accordarci e dire con forza “lì vogliamo la piscina e tutti partecipiamo alla gestione secondo le nostre possibilità”. L’Alto Garda merita un centro natatorio che soddisfi le esigenze di sportivi e non sportivi e che stia aperto molte ore al giorno. Chiaramente anche la Provincia deve aiutare, ma dobbiamo presentarci uniti». Dove intervenire però? Sull’esistente o ex novo? «Io avevo firmato per l’ampliamento della Meroni, ma considerando le caratteristiche e i parcheggi vedo più potenzialità in Prabi, se si facesse una copertura. Se però nessuna delle due soluzioni verrà ritenuta adeguata, troviamone una terza – conclude il sindaco di Arco – e procediamo quanto prima». (m.cass)













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