L’ex presidente Bertoldi è preoccupato per l’ex Cattoi 

«L’urbanistica si fa nelle commissioni e in aula»

Riva. «L’urbanistica si fa nelle commissioni e in Consiglio comunale, non al chiuso di una stanza con i diretti interessati»: lo dice Gabriele Bertoldi, presidente uscente della commissione...



Riva. «L’urbanistica si fa nelle commissioni e in Consiglio comunale, non al chiuso di una stanza con i diretti interessati»: lo dice Gabriele Bertoldi, presidente uscente della commissione urbanistica, dopo l’incontro tra il sindaco Santi, l’assessore Malfer e la proprietà dell’ex Cattoi, di cui abbiamo riferito ieri. «Come Pd – spiega Bertoldi – non siamo sorpresi. Le carte erano tutte sul tavolo ben prima delle elezioni. Gli abbracci con il sindaco la sera del voto, gli articoli appena successivi e questa celerità nel trovarsi dietro una porta a discutere di un accordo confermano che su quell'area chi l’ha acquistata senza destinazione e senza possibilità reale di costruire vedrà assegnati nuovi metri cubi edificabili. Durante gli incontri con la precedente amministrazione, sempre avvenuti alla presenza di funzionari, i proprietari dell'area avevano dichiarato la loro disponibilità a discutere solo a patto di poter costruire e lo hanno ribadito più volte. Nel percorso partecipativo i proprietari hanno presentato un progetto con un bel rendering verde, ma con tra i 10 mila e i 20 mila metri cubi di cemento. E, smentendo le acrobazie linguistiche di Malfer, ora hanno confermato la loro intenzione a mezzo stampa, anche se velatamente: si costruisce, presumibilmente su quel progetto. Noi crediamo che “la fascia lago più bella d'Europa” non possa comprendere un nuovo centro commerciale di quella portata. Riteniamo inoltre che tale destinazione urbanistica sottragga al Comune il controllo urbanistico della fascia lago e la possibilità di agire in modo importante sulla viabilità di viale Rovereto». Per Bertoldi «la destinazione dell'area deve passare per la discussione e il voto del Consiglio. Chi ieri sosteneva che il percorso in commissione urbanistica della variante sia stato poco trasparente ora si affretta a discuterne i contenuti in una stanza chiusa con i proprietari ancora prima che sia insediato il Consiglio. Una fretta anomala e una mancanza delle più elementari forme di rispetto istituzionale. Confidiamo che sindaco e assessore competente si ravvedano». M.CASS.















Scuola & Ricerca

In primo piano