Il consiglio si trasforma in ring: parole pesanti e battibecchi 

La seduta in streaming. Tutti i punti all’ordine del giorno sono stati approvati all’unanimità, ma il dibattito si è acceso sulla revoca ad Apm, vista dalle opposizioni come una ripicca. Mosaner scatenato contro l’assessore Grazioli e contro Gatti


MATTEO CASSOL


Riva. Singolare e non necessariamente invidiabile primato, per il Consiglio comunale di Riva: pur approvando tutti i punti all’ordine del giorno all’unanimità, maggioranza e opposizione sono riuscite a litigare (in videoconferenza) per gran parte del tempo. Passato quasi indenne lo scoglio del question time e dei suoi argomenti spinosi come la raccolta dei rifiuti, durante la discussione della disapplicazione della deroga per la realizzazione di nuovi alloggi turistici – peraltro subito dopo un appello alla collaborazione e a superare le tensioni della campagna elettorale rivolto da Gabriele Bertoldi del Pd – sono cominciate le prime schermaglie (tra cui quella tra Lorenzo Prati e lo stesso Bertoldi, con il secondo che ha chiesto e non ottenuto le scuse del primo per epiteti che l’esponente de “La Rocca” gli avrebbe rivolto nel recente passato), che si sono poi trasformate in uno show per gli amanti del genere una volta che è entrata nel vivo la trattazione del punto relativo ad Apm.

Il tema era quello dell’affido alla società controllata comunale della gestione del sistema della sosta a pagamento fino al 2038, ma lo scontro si è rapidamente spostato sulla vicenda calda degli ultimi giorni, ossia la revoca ad Apm della delega per la realizzazione del sistema di videosorveglianza dell’Alto Garda e Ledro, vista dall’opposizione come una ripicca personale nei confronti dell’amministratore unico uscente Pierluigi Bagozzi, considerando che è già stato detto che una volta terminato il suo mandato l’incarico sarà conferito nuovamente alla società partecipata. Alessio Zanoni e Bertoldi hanno lodato il lavoro svolto da Apm in questi anni, attribuendone il merito in primis proprio a Bagozzi (oltre che a Nicola Santi, sindaco unico della società nonché fratello del sindaco di Riva). L’assessore Luca Grazioli ha voluto separare le questioni, convinto che Apm abbia fatto un buon lavoro sui parcheggi (e per questo l’incarico è stato rinnovato), ma non necessariamente sulla videsorveglianza, sulla piscina e sull’ascensore del Bastione, dove a suo dire «iniziano le criticità». Grazioli si è poi infervorato contestando la tesi dell’opposizione secondo cui Bagozzi non avrebbe colore politico: «Bagozzi ha colore politico eccome – ha detto a Bertoldi – ma sta scherzando?» Bertoldi allora lo ha interrotto e quindi è cominciato il lavoro extra per il presidente del Consiglio comunale Salvatore Mamone. In seguito il capogruppo Pd Adalberto Mosaner ha tacciato l’intervento di Grazioli di «bullismo istituzionale», prendendosela anche con il sindaco e con il consigliere Franco Gatti per i sorrisi visti mentre parlava l’assessore. Mosaner si è infuriato anche dopo essere stato criticato da Gatti per le protratte sparizioni dal video: «Noi che rispettiamo il distanziamento siamo a casa con problemi di connessione, mentre otto di voi sono in Comune», ha sbottato l’ex sindaco, dicendosi non disposto a «essere preso per il culo». Poi i battibecchi sono proseguiti (con il vicesindaco Silvia Betta a redarguire Mosaner per «due parolacce» e l’assessore Mauro Malfer a sottolineare che a suo dire il progetto esecutivo sulla videosorveglianza consegnato da Apm non era davvero esecutivo) più o meno fino al gong suonato a tarda sera dal presidente Mamone.













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