«Fiere, aumento di capitale blindato» 

Pellegrini ai consiglieri: «Non potranno partecipare società concorrenti». Bazzanella: «Chiarimenti tardivi»


di Gianfranco Piccoli


RIVA. Sarà un aumento di capitale “blindato”: per le azioni sulle quali non verrà esercitato, nell’assemblea straordinaria del 15 maggio, il diritto di prelazione (presumibilmente da Lido di Riva e Trentino Trasporti) non potranno entrare in gioco società concorrenti, mentre verranno spalancate le porte ad un istituto di credito del territorio. In soldoni la Cassa Rurale Alto Garda, che è già della partita detenendo il 22% di Garda Trentino Sviluppo. Queste le garanzie illustrate da Roberto Pellegrini, presidente di Riva Fiere Congressi, nel corso dell’incontro riservato ai consiglieri comunali dopo le accuse di mancanza di trasparenza sull’operazione che ha portato all’acquisizione di gran parte dell’area ex Sicom, dove sorgerà il nuovo padiglione. Complessivamente, un intervento da 40 milioni con la formula del progetto di finanza. Rispondendo alla consigliera Franca Bazzanella, preoccupata che l’aumento di peso dei privati posso in futuro portare ad un depauperamento di un patrimonio del territorio («I privati, alla fine, rispondono alle regole del mercato»), Pellegrini ha aggiunto che è auspicabile mettere in cassaforte quello che è il vero tesoro di Rfc, ovvero i brand Expo Riva Schuh ed Expo Riva Hotel: «Serve una modifica dello statuto o un patto parasociale che preveda l’unanimità dei voti per una eventuale cessione».

Questi alcuni dei passaggi dell’incontro, che ha visto dietro al tavolo, oltre a Pellegrini, il direttore di Rfc Gianni Laezza, il sindaco Adalberto Mosaner, e Graziano Rigotti, presidente di Garda Trentino Sviluppo (GTS detiene il 43% di Rfc, il 44% è della Lido) e presidente della neonata Riva Fierecongressi Immobiliare, la società che ha portato avanti l’operazione Sicom. Presenti gli assessori comunali Mario Caproni, Massimo Accorsi e Lucia Gatti, i consiglieri Franca Bazzanella, Flavio Prada, Andrea Matteotti, Isabella Iandarino, Mirella Serafini, Giuseppe Giuliani, Francesco Campisi,, Gabriele Bertoldi e Silvia Betta.

Mosaner, Pellegrini e Laezza hanno sottolineato l’urgenza di un’operazione attesa da troppi anni e necessaria per far fronte alle “aggressioni”, dall’Italia e dall’estero, al prodotto di punta: Expo Riva Schuh. «Il nostro obiettivo non è tanto fare utili, quanto creare indotto per il territorio – ha detto Pellegrini – se non ci muoviamo tra quattro anni ci ritroveremo un con centro fieristico a Trento». Da anni si va ripetendo che mancano spazi e che quelli attuali (di proprietà della Patrimonio del Trentino, che incassa da Rfc 1,5 milioni all’anno di canone) sono inadeguati. Domande alle quali la Provincia ha opposto tante promesse ma zero fatti. Al punto che, nell’ottobre del 2016, Rfc si è detta pronta a farsi carico dell’operazione, una proposta che alla fine ha ottenuto l’ok da Trento. La strada è quella che si è delineata in questi mesi. L’operazione da 40 milioni potrà ricevere un contributo massimo della Provincia del 49%. Il resto lo deve reperire Rfc tramite risorse proprie, accesso al credito e la strada obbligata dell’aumento di capitale da 3 milioni. Il che significa, per i soci (GTS, Lido, Trentino Trasporti e Garda Trentino), mettere mano al portafoglio. Lido e Trentino Trasporti non lo faranno e questo significherà una revisione delle quote societarie a favore dei privati, cosa che ha fatto scattare il campanello d’allarme tra i consiglieri di minoranza.

Tornando alla polemica che ha portato all’incontro di ieri, Pellegrini ha respinto le accuse di scarsa trasparenza: «Ho fatto tutte le comunicazioni dovute ai soci, era nostra intenzione organizzare un incontro dopo l’assemblea del 15 maggio». Bazzanella ha ribadito che l’incontro era opportuno farlo prima: «Non sono stati svelati segreti di Stato, le cose che ci sono state dette oggi potevano essere comunicate in consiglio».













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