Tenna dice basta ai terreni incolti 

Il progetto. Presentata in municipio l’iniziativa per rilanciare l’agricoltura frenata dalla frammentazione dei poderi che nel corso degli anni  da campagne si sono trasformati in boschi e campi di sterpaglie: il Comune fa da tramite fra contadini e proprietari per affittare gli appezzamenti


Gianluca Filippi


Tenna. 400 proprietari per particelle che misurano anche 300 metri quadrati. E’ un’impresa improba quella che il Comune di Tenna sta promuovendo per riqualificare e recuperare il colle che un tempo ospitava pregiati e scenografici vigneti lungo tutto il declivio verso il lago di Caldonazzo. La parcellizzazione delle proprietà, figlia anche di divisioni derivanti da successioni ed eredità, complica notevolmente la vita a chi volesse intraprendere l’avventura di recupero dei terreni incolti. Senza contare gli aspetti burocratici, che richiedono costi e incartamenti per modificare il cambio di coltura, passando dall’attuale bosco al terreno coltivato.

La serata in municipio

Alla serata in sala consiliare sono stati invitati tutti i proprietari e comproprietari. La risposta è stata positiva, sia in termini di partecipazione che di interesse. Il sindaco Antonio Valentini ha ripercorso le tappe che hanno portato a questo momento di confronto, con una prima fase di concretizzazione grazie all’incarico assegnato a Claudio Maurina. Il forestale ha illustrato lo strumento della Banca della Terra per tentare di avviare il processo di aggregazione. I Comuni raccolgono le dichiarazioni di disponibilità da parte dei proprietari e le richieste degli interessati a coltivarle. I contratti invece saranno contratti di affitto agrario, sottoscritto tra privati.

«E’ una specie di subito.it dei terreni agricoli», commenta entusiasta il sindaco, che coltiva il sogno di vedere un po’ alla volta recuperato quel versante. Alla tavola sedevano anche l’assessore Loredana Camin, Sergio Finato del Servizio agricoltura della Provincia, il direttore dell’Osservatorio del paesaggio del Trentino Giorgio Tecilla, Chiara March presidente di “Donne in campo Trentino” e il direttore del Gal Trentino Orientale Marco Bassetto, che ha aggiornato su bandi e possibilità di finanziamento a disposizione per queste finalità.

Servono grandi investimenti

È chiaro a tutti che si tratta di investimenti piuttosto importanti, considerato che la coltivazione su quelle pendenze necessita di macchinari dedicati, che la produzione – seppure di qualità elevata grazie all’esposizione solare e alle caratteristiche climatiche – è inferiore rispetto a un campo in piano e che occorrerà migliorare la viabilità che consente l’accesso a questi. Gli interessati comunque non mancano: già al termine della serata sono stati in parecchi a ritirare il modulo di adesione, che da ieri è disponibile anche sulla pagina Facebook del Comune.













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