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Sono 65 gli ungulati abbattuti dai cacciatori della Riserva

PERGINE. Folta partecipazione di cacciatori l’altra sera all’assemblea della Riserva di Pergine guidata dal rettore Giuliano Andreatta. Insieme al direttivo anche Matteo Rensi, il vicepresidente dell’...



PERGINE. Folta partecipazione di cacciatori l’altra sera all’assemblea della Riserva di Pergine guidata dal rettore Giuliano Andreatta. Insieme al direttivo anche Matteo Rensi, il vicepresidente dell’Associazione cacciatori trentini (Act) che nel suo intervento di saluto ha espresso alcune azioni (e considerazioni) che l’associazione sta portando avanti a livello provinciale a proposito della caccia al cinghiale. «Un settore questo - ha detto, delicato ma che interesse molto proprio per gli aspetti disastrosi sull’agricoltura». Ha poi parlato di “trattative” per dare riscontro agli abbattimenti di cinghiali da parte dei cacciatori. Ha parlato di «azioni di controllo» più che di abbattimenti, e della semplificazione avvenuta nei confronti della qualifica dei “controllori” (a Pergine sono 74) ricordando che Pergine è una tra le Riserve migliori avendo abbattuto 42 cinghiali (a livello trentino sono stati 125). Tra l’altro, proprio in questi giorni sono stati travolti due capi sulle strade. Andreatta ha quindi citato i migliori “controllori” come numero di capi. Resta il “record” del capo da 108,50 kg abbattuto da Claudio Fedrizzi. E’ stato ribadito il crescente interesse (e passione) per la caccia al cinghiale.

Dalla successiva relazione del rettore è emerso che la mostra dei trofei si terrà quest’anno a Sant’Orsola nei giorni 26, 27 e 28 aprile e che prima verranno effettuate le valutazioni. E’ quindi passato a elencare gli abbattimenti (65 ungulati) e i ritrovamenti o travolti sulle strade (oltre 50 capi). Altri temi trattati hanno riguardato il “centro ungulati” (locale attrezzato con cella frigo, congelatori ed altra attrezzatura per la conservazione di quanto viene poi smaltito) che si trova nel fabbricato ex caserma dei pompieri dietro alla Filanda), le mangiatoie, l’abbattimento di selvaggina non contingentata (dati relativi al 2017) come migratori (quasi 9.000 tra beccacce, cesene, cornacchie, ghiandaie, merli, tordi e altri), volpi (15), lepri (65), fagiani (340).

I lavori sono proseguiti con la relazione finanziaria (di Gerardo Lazzeri) con i bilanci consuntivi e preventivi, poi approvati regolarmente. (r.g.)













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