Rodari, una scuola senza sprechi 

Dopo i lavori per renderla antisismica, è pronto il progetto per avere il massimo risparmio d’energia


di Roberto Gerola


PERGINE. A distanza di oltre mezzo secolo, l’edificio scolastico delle elementari Rodari di via Chimelli è destinato a diventare un “fiore all’occhiello”. In sostanza, dopo gli ultimi interventi, la scuola è ora antisismica (i “rinforzi” sono visibili lungo le facciate sia per la scuola che per la palestre), all’interno le aule sono diventate più spaziose e confortevoli (riducendole di numero); poi si sostituirono infissi e termosifoni, e nei prossimi mesi, durante la pausa estiva per non interrompere le lezioni, sarà oggetto di una serie di lavori riguardanti il risparmio energetico.

La scuola risale all’ottobre del 1964 e rappresenta il primo edificio nuovo dedicato ai alunni. Nel corso degli anni venne ampliato e sul retro si aggiunge anche il piazzale con entrata da via Volpare.

L’adeguamento antisismico risale all’estate scorsa. Venne a costare oltre 1,4 milioni di euro. Con l’intervento di carattere energetico, l’edificio diventerà Un “Nzeb” che nel gergo burocratico significa “edificio a energia quasi zero”. Per questo genere di intervento (così come avvenne per quello antisismico)ci sono specifici contributi che coprono gran parte del costo. Si parla di una spesa di 1.260.000 euro (con 885.000 euro per lavori a base d’asta).

Gli interventi previsti riguardano: la coibentazione delle pareti divisorie tra locali climatizzati e non climatizzati, una leggera coibentazione delle pareti verso terra dei locali non climatizzati, la sostituzione dei cassonetti di nuova generazione nelle finestre, saranno installati 14 serramenti a triplo vetro, un nuovo impianto di ventilazione meccanica controllata per evitare le perdite. I contribuiti che si otterranno, saranno quelli attraverso il cosiddetto “conto termico” gestito dal Gestore dei servizi energetici che hanno l’obiettivo di promuovere l’efficientamento energetico e l’uso dell’energia termica da fonti rinnovabili. Per questo, è stato dato il via alla progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento con una spesa di poco più di 45.000 euro coinvolgendo tre realtà. La progettazione dell’involucro esterno è stata affidata all’ingegner Alberto Chemelli (Studio Aica di Pergine); il progetto esecutivo delle opere impiantistiche alla Tesi Engineering srl di Trento, mentre al Polo tecnologico per l’energia srl di Lavis è stato affidato il coordinamento delle pratiche per ottenere la qualifica “Nzeb” (edificio a energia quasi zero).

L’appalto dovrebbe avvenire in tempo per poter iniziare i lavori in giugno.













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