Rilasci nel Fersina, disco rosso a Stet

Pergine. Una nuova ordinanza da parte dell’Aprie (Agenzia per le risorse idriche l’energia) “impone” a Stet spa di evitare i rilasci dell’acqua nel torrente Fersina provocando i colpi d’ariete con...



Pergine. Una nuova ordinanza da parte dell’Aprie (Agenzia per le risorse idriche l’energia) “impone” a Stet spa di evitare i rilasci dell’acqua nel torrente Fersina provocando i colpi d’ariete con conseguenti danni alle coltivazioni. In particolare, la modalità gestionale della centrale idroelettrica dovrà essere esclusivamente a funzionamento continuo con la portata minima consentita dal gruppo di produzione. Qualora la portata disponibile non fosse sufficiente a garantire nel tempo tale regime, i fermi impianti necessari per ripristinare il livello nel bacino di carico non dovranno superare le tre ore. Il provvedimento è di questi giorni e fa seguito alle nuove proteste da parte dell’Agro Irriguo Perginese e quindi a tutela delle coltivazioni in particolare dei piccoli frutti.

La situazione è stata spiegata Luigino Laner, presidente del Consorzio che segue con apprensione la vicenda che dura ormai da settimane. «Il fatto è - dice - che la settimana scorsa proprio per i rilasci (ogni sei ore) di acqua nel torrente, l’impianto di irrigazione ha subito nuovi danni causati dai cosiddetti colpi d’ariete. La pressione improvvisa ha un notevole forza d’urto e fa saltare le condotte. L’ultima volta è avvenuta venerdì scorso con danni all’impianto che occorre riparare nel giro di qualche ora, per evitare che le coltivazioni restino senz’acqua irrigua». Queste situazioni non sono nuove. Anche nel recente passato, l’Agro irriguo era intervenuto protestando presso gli uffici provinciali competenti. Aveva chiesto anche un incontro con gli assessori Zanotelli e Tonina. L’incontro, fissato per l’altro giorno, è stato rinviato all’ultimo momento. «Il provvedimento di questi giorni - dice ancora Laner - è già un passo avanti». Ma la Fersina, nel tratto fino al Ponte al Croz del Cius, ha cambiato volto: l’alveo è stato ripulito dai Bacini montani, ma con le critiche del Comitato a tutela del torrente. R.G.













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