Pergine Festival trasformerà il centro storico in palcoscenico 

L’evento dell’estate. Virtuale taglio del nastro in sala Maier per l’edizione 2019 della manifestazione che da domani porterà nel cuore della città un programma di spettacoli ampio, nuovo e particolarmente ricco di sperimentazione


Gianluca Filippi


Pergine. Un simbolico taglio del nastro, un abbraccio alla popolazione. Pergine Festival ha inaugurato l’edizione 2019 con un cerimoniale inedito ma alquanto coinvolgente. Sala Maier – sede della biglietteria del festival – ha aperto i battenti ospitando i protagonisti della kermesse, per presentare un programma ricco, nuovo, di sperimentazione. «E’ un libretto bello spesso», ha esordito l’assessore perginese alla cultura Elisa Bortolamedi nel suo saluto, facendo eco alla direttrice artistica Carla Esperanza Tommasini visibilmente emozionata ed eccitata nell’annunciare le novità di un programma davvero seducente. Seduti su dei blocchi improvvisati rivolti verso un maxi schermo sul quale si alternavano le novità del programma, molti artisti e molti volti noti. Non è mancato ovviamente il presidente di Pergine Spettacolo Aperto Flavio Pallaoro con parecchi membri del consiglio direttivo, insieme a Stefano Ravelli, managing director dell’Apt Valsugana. Ma poi anche Giorgio Torgler, past president di Psa.

Padrone del centro storico

Il festival occuperà letteralmente buona parte del centro storico di Pergine: oltre a piazza Maier sarà in piazza Municipio, all’ex teatro delle Garberie, in piazza Fruet, in piazza Santa Elisabetta, a palazzo Hippoliti, a palazzo Gentili-Crivelli, all’ex Rimessa carrozze, al teatro Don Bosco, al teatro Comunale, alla galleria Contempo e nella sala della Comunità di valle. Insomma, una presenza “ingombrante” che non potrà essere non notata, neppure da parte dei più distratti e disinteressati avventori.

Domani si parte

Tagliato il nastro, l’apertura vera e propria sarà domani. Alle 19.30 e alle 21.15 partirà da sala Maier lo spettacolo itinerante “Ti voglio un bene pubblico” di Elisabetta Consonni, un gioco urbano che riflette sulle infrastrutture di divisione quali cancelli, muri, recinti. Si replica con gli stessi orari sabato 29 giugno. Alle 20 e alle 21.45 nella sala Comunità di Valle in scena “Berlin, Nevada – Still Nitght”, vincitore del Bando Open. Ispirato alle Città Invisibili di Italo Calvino, lo spettacolo assegna alla città in cui si svolge il ruolo di protagonista. Anche qui replica il giorno successivo. Alle 20.30 presso l’ex Rimessa Carrozze Giselda Ranieri con “T.I.N.A. – There is no alternative”: un dialogo giocato tra reale e visionario, un confronto tra personale e sociale che riflette su una situazione contemporanea che spesso lascia l’individuo paralizzato di fronte alle scelte. In piazza Fruet alle 21.15 concerto degli Anansi & Hot Moustache.

Sabato, oltre alle già citate repliche, le novità saranno alle 20.30 e alle 21.45 all’ex Rimessa Carrozze dove andrà in scena “Étouffe”, una pièce di teatro strumentale che si sviluppa tra gesto, suono e movimento. Le protagoniste Sowa (elettronica), Berlanda (fisarmonica), Jasinska (violino) immaginano un luogo libero in cui la gestualità e la musica confluiscono in un unico movimento. Alle 21.15 in piazza Fruet Mad Medulla Live.

Domenica una serata dedicata alla derive urbane in formato danza, grazie alla collaborazione con la compagnia Artedanza (TN) e Lago Film Festival (TV). Alle 19, alle 20.15 e alle 21.30 “Social Contact”, intervento di danza in urbana, una riflessione sulla comunicazione al giorno d’oggi e sulla relazione con il mondo social. Alle 22 “Moving Bodies”, una selezione dei migliori cortometraggi della sezione Moving Bodies, focus dedicato al dance screening. Alle 19.30 partenza da sala Maier per il Trekking urbano inclusivo con Luca Stefenelli (MontanaMente). Un’escursione a piedi alla scoperta delle radici di Pergine, a partire dalle periferie della memoria fino ai giorni nostri. Il percorso è adatto a tutti, con minimo dislivello e una percorrenza di circa tre chilometri. Alle 20.45 presso l’ex Rimessa Carrozze il Circolo Bergman mette in scena “Bilderatlas”. Partendo dall’archivio personale dei performers, Bilderatlas interpreta la condivisione delle immagini come possibilità narrativa capace di incidere in modo nuovo sul reale, sul corpo, sul linguaggio, in un’esplorazione degli archetipi del nostro tempo.

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