«Mi sento fuori luogo» E Libardi sbatte la porta 

Il consiglio comunale. L’esponente di “Impegno per Levico” ha accusato il sindaco Beretta di agire senza mai ascoltare le opposizioni: «Trovo ignoranza nelle applicazioni delle norme»


Beppe Castro


Levico terme. Colpo di scena nel Comune di Levico Terme dove giovedì sera Remo Libardi, consigliere comunale di opposizione di Impegno per Levico, si è dimesso dalla carica. Un gesto clamoroso che ha colto di sorpresa non solo le minoranze ma anche il sindaco Gianni Beretta e l’intera maggioranza, anche perché è arrivata in aula subito dopo che si è aperta la seduta e avviata la discussione sulle attività svolte del commissario straordinario Marino Simoni dal novembre 2018 a giugno del 2019. L’interpellanza avanzata dal portavoce del M5S Maurizio Dal Bianco, ha acceso subito il dibattito dopo che il pentasellato ha affermato che il commissario ha preso provvedimenti inopportuni che riguardavano varianti, accordi pubblici e privati, affido e gestione di impianti sportivi e variazioni di regolamenti comunali. Beretta ha replicato prontamente: «Credo che il commissario abbia fatto delle scelte politiche e amministrative per il bene di questo comune. Io rilevo che il suo comportamento sia stato assolutamente lineare e le delibere adottate riguardavano cose semplici e gestioni scadute tanto che ha poi indetto nuove gare. Non si può certo dire che Simoni abbia fatto investimenti particolari».

Subito dopo l’intervento del primo cittadino ha preso la parola Remo Libardi che ha gettato la spugna accusando l’amministrazione comunale di agire senza mai tenere conto dell’opposizione in Consiglio. «Credo che possa risultare arrogante per qualcuno - ha sottolineato l’esponente di Impegno per Levico - ma mi sento fuori luogo in questo civico consesso anche a fronte di questa interpellanza fatta dal portavoce del M5S Dal Bianco visto che almeno per quattro o cinque delibere del commissario bisognava fare un serio approfondimento. Con un sindaco che risponde in questo modo, che definire sufficiente è insufficiente, io non sono in grado di contenermi e pertanto rassegno le mie immediate dimissioni da questo consiglio comunale perché veramente non ce la faccio a stare qui: è più forte di me e non mi sento rappresentato in quanto trovo una sufficienza e un’ignoranza anche nelle applicazioni delle norme. Davvero inaccettabile». Alla motivazione di Libardi di dimettersi, il sindaco Beretta ha risposto così: «Mi dispiace che il consigliere comunale abbia preso questa decisione anche perché avrebbe potuto, fin adesso non si è dimostrato, dare un contributo al paese. Chi subentrerà sarà una persona estremamente valida e motivata e son convinto che darà il suo apporto alla causa visto che i 18 consiglieri di maggioranza e minoranza devono riuscire ad amministrare nel miglior modo possibile».

Adesso si dovrà procedere con la surroga e farà il suo ingresso nel parlamentino levicense Laura Vettorazzi arrivata subito dopo Libardi nella graduatoria di Impegno per Levico. Il consiglio comunale di giovedì scorso non ha poi vissuto di momenti di tensione. Un civico consesso trascinatosi stancamente e senza scintille in aula fino alle 23.05 dopo che sono stati esaminate tutte le interpellanze presentate dalle minoranze, alcune in materia ambientale e altre vertenti su viabilità, sicurezza urbana e pedonale e trasparenza degli atti comunali.

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