Mercatini di Natale verso l’epilogo con presenze in calo 

Da venerdì a domenica ultimi giorni d’apertura delle casette Ochner del Copi: «Ma le ricadute economiche sono buone»


di Roberto Gerola


PERGINE. Ultimi giorni per l’edizione 2017 dei Mercatini di Natale Perzenland e Valle Incantata. Il binomio è stata la carta vincente più che mai per un’iniziativa che venerdì, sabato e domenica prossimi vedrà gli ultimi tre giorni. Poi si smonterà tutto, ma con qualche amaro in bocca perché anche Pergine, come per analoghe iniziative in Trentino, ha un po’ risentito del calo generalizzato pur con la meteora Claudia Andreatti, e a parte bancarelle e chioschi con prodotti di enogastronomia e prodotti tipici in particolare, che come ovunque e sempre, sono i più gettonati.

Ci sono state delle punte evidenti in questi lunghi mercatini: il fine settimana di apertura (era l’unico mercatino aperto in tutto il Trentino), l’arrivo della Carrozza Matta, a metà dicembre e la domenica d’oro (vigilia di Natale). Occorre considerare anche che rispetto all’anno scorso (un’edizione veramente da ricordare) il periodo di apertura ha registrato cinque giorni in meno. Tra gli altri elementi che hanno giocato contro, c’è stato anche il ponte dell’Immacolata con intasamenti del traffico consistenti in autostrada. Sono questi gli argomenti che Luigi Ochner (presidente del Copi, ente organizzatore) ha toccato ieri parlando al Trentino. Ma il suo dire ha puntato principalmente su due elementi: cosa rappresentano i Mercatini come indotto per le finanze pubbliche e poi come dovranno essere in futuro.

Per quanto riguarda le ricadute, Ochner è stato chiaro: «Per l’ente pubblico, il Mercatino rappresenta un introito che poi va a favore della collettività in termini di opere pubbliche e servizi. Al giro d’affari - spiega - è annessa l’Iva che rappresenta un “capitale” che poi appunto si traduce in benefici generalizzati per la comunità. Il futuro dei Mercatini deve poi essere visto come un’offerta globale e non lasciata solo alle iniziative nei singoli organizzatori. Per avere un ulteriore riscontro, l’offerta dei Mercatini deve essere a livello provinciale».

Per il resto, l’andamento dei Mercatini a Pergine corrisponde a quello di altri centri. Come si è detto, il calo generalizzato si è sentito, e soprattutto visto nelle presenze. Dire che a Pergine, il mercatino si è “salvato”, forse è anche possibile perché l’offerta non si è limitata al solo settore commerciale: addobbi e iniziative di contorno (a carattere culturale) con il legame riproposto con la valle dei Mocheni attraverso soprattutto il “villaggio mocheno” sono stati determinanti a contenere il flop registrato altrove. Intanto, anche se all’ultimo momento, è stata ripristinata la proposta delle “Befane” che in qualche modo chiuderà i Mercatini 2017.















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