L’ex caseificio di Viarago non potrà essere restaurato

Pergine. Tramontata almeno per il momento la possibilità di mettere mano all’edificio che un tempo, a Viarago, ospitava l’attività del caseificio turnario e che ancora contiene qualche interessante...



Pergine. Tramontata almeno per il momento la possibilità di mettere mano all’edificio che un tempo, a Viarago, ospitava l’attività del caseificio turnario e che ancora contiene qualche interessante testimonianza di una realtà molto diffusa nei centri abitati di montagna dove l’allevamento di mucche da latte era in pieno sviluppo. L’immobile nel centro storico della frazione rimarrà quindi inutilizzato e soprattutto così com’è.

No al finanziamento

Il fatto è che la Provincia non ha finanziato l’intervento di sistemazione proposto da uno specifico Comitato di volontari e di conseguenza, il Comune con una determina ha revocato il proprio contributo di 20.000 euro, chiedendone (al Comitato) la restituzione. In stato di abbandono dal 1960 circa, l’edificio, che risale al 1904, era stato al centro dell’interesse della comunità di Viarago una ventina d’ anni fa.

La proposta

Da un gruppo di cittadini, esponenti delle realtà locali, era stata avanzata la possibilità di restaurarlo per ricavarne una sorta di museo oltre che agricolo (specificatamente per l’attività che vi si svolgeva) anche minerario, vista la zona ricca di “canope” e relativi minerali. Sempre i volontari con materiali forniti a suo tempo dal Comune avevano provveduto a rifare il tetto per evitare ulteriori danni sottoponendo, nello stesso tempo, agli uffici provinciali un progetto per ristrutturare l’edificio. Il Comune nel 2009 aveva così concesso e assegnato un contributo di 20.000 euro in attesa di analogo provvedimento da parte della Provincia.

Il progetto tuttavia non è appunto stato finanziato. Il Comitato era sorto dopo non pochi ostacoli anche perché, l’edificio figurava di proprietà degli eredi degli allora soci del Caseificio Turnario che appunto a turno “lavoravano” il latte conferito dai soci stessi. R.G.













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