Il muro anonimo della palestra trasformato in un’opera d’arte

Pergine. Stufi di convivere con muri grigi e anonimi, la sezione giovani dell'associazione ACS (Amici della cultura e dello sport) hanno deciso di animarli. Per farlo si sono incontrati con gli...


Daniele Peretti


Pergine. Stufi di convivere con muri grigi e anonimi, la sezione giovani dell'associazione ACS (Amici della cultura e dello sport) hanno deciso di animarli. Per farlo si sono incontrati con gli anziani del paese dai quali si sono fatti raccontare momenti di vita reale, ma anche leggende, proverbi e detti popolari. Da qui l'idea del progetto che si sviluppa sul muro perimetrale della sede della palestra e dell'associazione che è stato finanziato dal Progetto Giovani di Zona.

«Siamo partiti da zero – spiega Claudio Villanova responsabile della sezione cultura di Acs – perché nessuno di noi sapeva nemmeno usare gli spray per colorare i muri. Durante l'esecuzione dei disegni ci hanno rovinato per un paio di volte il muro preparato per essere dipinto con delle scritte che nulla c'entravano col nostro progetto, ma alla fine siamo decisamente soddisfatti del risultato. L’inaugurazione la faremo quando saranno finite le restrizioni da pandemia e ci potremo incontrare senza troppi problemi».

I lavori sono iniziati a fine settembre per concludersi a dicembre, rallentati sia dal distanziamento obbligatorio che dal fatto che per ritrovarsi si dovevano utilizzare le ore più calde del sabato, alla fine però il risultato c'è ed è anche molto bello.

Insegnante di art street del gruppo di ragazzi provenienti sia da Canale che da Pergine (Alessia, Bonny, Claudio, Cristian, Christian, Giorgia, Leonardo, Luca, Marika, Mattia, Thomas, Giuseppe, Fabio e Luciano. Con la partecipazione anche di Elisa, Nicola, Roberto, Samuele e Tamara) è stata Laura “Ghianda” che per restare in zona, era stata una degli artisti che avevano realizzato il murales di Serso. Le immagini raccontano tra le altre dell'antica fontana di Canale, della ciliegie e tra un dipinto e l'altro un proverbio o un detto tra i quali il più conosciuto in tutto il Trentino è il classico «Sa fente? Stente o nente?». Il progetto coordinato da Claudio Villanova non finisce qui. «Ci sono tanti altri muri grigi e tristi che abbiamo deciso di animare. Purtroppo tutto è rimandato a quando potremo tornare a muoverci liberamente perché ogni occasione di incontro è una festa che è bello poterla vivere liberamente».













Scuola & Ricerca

In primo piano