“El Nèlo” a Regnana ha un apiario che ha compiuto 102 anni

BEDOLLO. A Regnana in località Giàre, Leonello Giovannini detto “el Nèlo” guida con passione il piccolo ma noto apiario, ceduto dal suocero, da moltissimi anni. Il tutto iniziò nel lontano 1917...


VALENTINA MATTIVI


BEDOLLO. A Regnana in località Giàre, Leonello Giovannini detto “el Nèlo” guida con passione il piccolo ma noto apiario, ceduto dal suocero, da moltissimi anni. Il tutto iniziò nel lontano 1917 quando Domenico Groff, giovanissimo, trovò uno sciame d’api nella cavità di un vecchio robusto olmo. Dalla zona Martinei, dove si trovava, fece in modo di trasferire quell’alveare selvatico verso casa sua, costruendone un’arnia e poi altre ancora, e da lì iniziò a prendersene cura.

«In tempi di miseria, come la Grande Guerra – racconta la figlia Pia, moglie di “Nèlo” – l’allevamento di api garantiva di sfruttare i prodotti dell'alveare, usandone il miele al posto dello zucchero, allora era da considerarsi una ricchezza. Gran parte delle famiglie non potevano permettersi di avere lo zucchero, noi in casa avevamo il miele”. Dopo Domenico Groff si occupò dell’apiario il maestro Abramo Andreatta, della frazione Piazze, esperto apistico e “divulgatore trentino della moderna apicoltura».

Da quando invece Leonello Giovannini sposò Pia Groff è lui ad occuparsi dell'apiario alle Giàre. «Da Rizzolaga, dove risiedo, vengo a Regnana tutti i giorni per controllare le mie api, nutrirle e poi dar da mangiare a conigli e galline che sostengo assieme a mia moglie. Un tempo c’erano fino a 100 casette di api mentre oggi ne ho solamente 20, sperando non siano destinate a diminuire. Tuttavia d’estate ne risiedono anche fino a 50.000 che allevo, a scopo personale, con passione e dedizione: un’attività che mi auguro non finisca mai, anche se i tempi sono quelli che sono e l’età avanza».













Scuola & Ricerca

In primo piano

La tragedia / Il dolore

Morto a 25 anni sull’Ortles, venerdì l’ultimo saluto: “Portate con voi un fiore selvatico in ricordo di Tom”

L’ultimo saluto a Tom Arent van de Plassche, 25 anni, nato a Rotterdam in Olanda ma residente a Trento, è in programma venerdì: alle 15 presso la Sala del Commiato presso il cimitero cittadino. Dopo la cerimonia chi gli voleva bene si ritroverà da Uva&Menta per “celebrare la sua vita”. Per ricordarlo si può fare una donazione al Soccorso alpino