«Complesso già venduto a un’attività compatibile col territorio»

PERGINE. Forse uno spiraglio apertosi nel novembre scorsi i è tramutato in una certezza o quasi in tempi recentissimi. Stando alle dichiarazioni del sindaco Roberto Oss Emer, l’altra sera a Susà, il...



PERGINE. Forse uno spiraglio apertosi nel novembre scorsi i è tramutato in una certezza o quasi in tempi recentissimi. Stando alle dichiarazioni del sindaco Roberto Oss Emer, l’altra sera a Susà, il complesso di San Patrignano a San Vito sarebbe stato venduto. Il nuovo proprietario, stando sempre alle parole del sindaco Oss Emer, intende destinarlo a un’attività compatibile con il territorio. Quindi sono esclusi utilizzi che possano in qualche modo disgregare l’abitato o quanto meno stravolgerne la comunità che tra nucleo centrale e qualche maso attorno conta circa 170 residenti. Dal giorno della sua chiusura come comunità terapeutica di recupero di tossicodipendenti avvenuta alla fine del marzo 2014 da parte di San Patrignano, l’edificio, sorto sulle “rovine” dell’allora colonia dei Padri Camilliani sul finire degli anni 80, è stato al centro di numerosi portatori di interesse. E voci su possibili acquirenti si sono succedute in questi oltre quattro anni. In novembre, era emersa un’opportunità: per circa un milione, si era detto ma la notizia non aveva trovato riscontri, sarebbe stato ceduto per farne un centro destinato all’accoglienza di anziani, su modello della Casa S. Maria di Vigolo Vattaro. Una struttura questa che coniuga le competenze assistenziali e sanitarie con le caratteristiche dell'accoglienza turistica e alberghiera. Non è esclusa che la formula sia ancora questa. Sarebbe il primo edificio “abbandonato” a trovare destinazione compatibile col territorio e con la destinazione urbanistica. (r.g.)













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