«Combattente motivato da fede alpina»

Pergine. L’alpino Roberto Gerola, “andato avanti”, è stato salutato nella chiesa parrocchiale, praticamente piena, tenendo conto del distanziamento sociale imposto dalle norme sanitarie (predisposte...



Pergine. L’alpino Roberto Gerola, “andato avanti”, è stato salutato nella chiesa parrocchiale, praticamente piena, tenendo conto del distanziamento sociale imposto dalle norme sanitarie (predisposte all’esterno numerose sedie “distanziate”), anche da una nutrita delegazione della Sezione Ana Doss Trento che gli ha dedicato la “preghiera dell'alpino”, declamata dall'ambone dopo alcune note di tromba sull'aria del “silenzio”, le cui parole sono parse ancora più espressive e cariche di valore, tanto si sovrapponevano ai tratti del volto, caro a molti, e al carattere schietto e diretto, tenace e ardito, di uno stimato e infaticabile giornalista, che riuscito così a concludere la sua vita, aiutando ancora una volta, per mezzo del suo essere alpino e giornalista, tutti coloro che lo hanno conosciuto, ad aprirsi alla invocazione che esprime l'apice di quel testo... «Signore, salva noi, armati come siamo di fede e di amore...».

«Uomo dell'informazione – come lo ha definito un alpino nel saluto istituzionale dell'Ana – che ha fatto della notizia la sua ragione di vita e professionale, l'alpino Roberto Gerola ha per diversi anni profuso la sua attività giornalistica, con passione e rigore, anche per il bollettino della Sezione Dos Trento come su gli organi di stampa locali, riuscendo a far conoscere meglio, a promuovere e sostenere con entusiasmo l'operato che caratterizza i gruppi alpini trentini. Roberto è stato anche consigliere referente di zona per l'Alta Valsugana, e come portavoce degli iscritti dei 17 gruppi alpini della zona ha dato sempre buona prova di sé, da vero combattente, motivato da quella fede “alpina” che gli è appartenuta per la parte maggiore della sua vita. Come giornalista si rispecchia, a mio modo di vedere, nelle parole che San Paolo ha scritto negli ultimi giorni della sua vita, “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”. A nome della Sezione Ana Trento, ciao Roberto. Arrivederci!».

E la tromba suona ancora per Roberto, quel silenzio fuori ordinanza che diventa ricordo, riflessione, e stimolo per nuovi “alpini” e “giornalisti” a raccoglierne il testimone. F.Z.













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