Ciré e Paludi, la variante al Prg si discute in consiglio comunale 

Oggi in municipio. Importante provvedimento urbanistico all’ordine del giorno della seduta Una volta adottato è destinato a modificare in modo sostanziale due importanti aree di Pergine


Roberto Gerola


Pergine. Prima adozione in programma stasera in sede consiliare della variante (è la numero 3) al Prg. Si tratta di un provvedimento urbanistico destinato a generare sostanziali modifiche su ampie zone del territorio comunale. Una riguarda la piana del Ciré.

La piana del Ciré

Dopo la realizzazione del Villaggio dei Piccoli Frutti da parte della Coop Sant’Orsola, è stato elaborato uno studio per introdurre nella zona una nuova viabilità che tenesse in considerazione appunto la presenza del nuovo stabilimento e con esso anche della “piattaforma per i rifiuti” di Amnu spa che sorge nei pressi, unitamente alla prevista realizzazione della struttura di Terna. In sostanza, attualmente per accedere (da Pergine) a queste realtà occorre raggiungere l’abitato di Ciré, ritornare verso Pergine e immettersi nella strada tra le coltivazioni di piccoli frutti e la struttura di Amnu: un giro vizioso che sarà eliminato con un collegamento specifico dallo svincolo (SS47) al Ciré in direzione dello stabilimento. Un collegamento destinato poi a proseguire con un nuovo ponte sul torrente Fersina e fino ad arrivare alle campagne a valle di Roncogno considerando anche la nuova pista ciclabile proveniente da Pergine e prevista lungo l’argine destro della Fersina fino a raggiungere la Mòchena e proseguire verso Trento. Si tratta di una “riorganizzazione delle aree al Ciré a seguito dell’adozione della variante n.2/2018 al Prg”. E’ previsto anche l’ampliamento dell’area destinata a distributore carburanti sulla S.S.47 per il completamento dell’attività di servizio al distributore con la contestuale attuazione delle previsioni di messa in sicurezza degli innesti viabilistici.

Via Paludi

L’altro intervento importante sul territorio perginese riguarda la zona dei Paludi: una striscia da via Paludi fino al Bar Gretter, per la quale era in vigore per 10 anni (ora è decaduto) un piano attuativo a fini speciali. Per quest’area era necessaria una destinazione. Si tratta di una “ripianificazione” dell’area per la quale esiste l’obbligo di una nuova destinazione urbanistica. Si tratta di 7,6 ettari che coinvolte 36 proprietari che rappresenta una parte del piano elaborato dall’allora Comprensorio C4 (che il Comune di Pergine, fortunatamente non aveva mai approvato) e che prevedeva 230.000 mc a fini commerciali. Il nuovo piano mantiene ovviamente le attività in essere, riduce le possibilità edificatorie, prevede attività direzionali, conferma la non realizzazione di grandi centri commerciali. Infine, considera le previsioni viabilistiche relative all’ingresso (da San Cristoforo) ma anche di servizio ai futuri insediamenti.

Altri interventi riguardano la destinazione di una piccola area alle Giarete (era rimasta esclusa dalla realizzazione del Parco omonimo); poi, due “accordi” con altrettanti privati, uno a Ischia (via don Angeli) e uno a Canezza (via delle Scuole).













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