Beretta: «Ha vinto la serenità» 

Il giorno dopo le elezioni. Una manciata di voti (72) ha portato alla fascia di sindaco il candidato delle liste Patto Levicense, Levico Futura, Levico e Frazioni al Centro. «Dopo le polemiche abbiamo lavorato tranquilli e le tensioni le gettiamo subito dietro le spalle: ora si lavorerà intensamente»


Beppe Castro


Levico terme. Al secondo affondo, Gianni Beretta ce l’ha fatta a conquistare la poltrona più ambita del Palazzo di città di Levico Terme. Nel 2014 il neo sindaco del centro termale, con il 9,52% (365 voti) di preferenze arrivò terzo dietro l’ex primo cittadino Michele Sartori e Remo Libardi. Ma stavolta il 47enne commerciante, si è aggiudicato Levico Terme dove era in corsa con Tommaso Acler che ha perso una battaglia lunga, aspra e nervosa nonostante fosse a trazione leghista. Beretta rivendica il risultato ottenuto e ribadisce i suoi obiettivi e quelli del suo futuro governo che dovrà governare Levico Terme per sei anni.

Beretta, qual è stata la strategia politica che le ha consentito di ribaltare il risultato elettorale del primo turno?

Con tutta sincerità non saprei indicare di preciso quale sia stata la chiave politica che ci ha visto uscire vincitori al secondo turno. Come coalizione ci siamo messi a lavorare intensamente e con grande serenità nelle due settimane dopo il primo turno e alla fine è andata bene. C’è stato un continuo contatto con la gente che hanno approvato il nostro programma e così abbiamo incassato la loro fiducia. Nessuna ricetta particolare ma solo comunicazione continua.

D’accordo sindaco che avete dialogato molto con la gente, però aver incassato l’endorsement del Pd, è stato un fattore determinante per battere Acler…

Certo, non posso dichiarare il contrario, ma del resto ho sempre detto che la mia coalizione è a trazione civica quindi né di centrodestra che di centrosinistra e sappiamo benissimo che alle Europee molti dei nostri candidati hanno votato diversamente. Il Pd per ideologia politica non poteva certamente stare con Acler che era sostenuto dalla Lega, ma il candidato sindaco Enzo Latino ha fatto una dichiarazione di appoggio anche se noi non abbiamo voluto sottoscrivere apparentamenti ufficiali per mantenere la linea guida adottata all’inizio della competizione elettorale.

E’ riuscito a battere la Lega nonostante tutti i big, da Fugatti, a Bisesti e Paccher si siano spesi in città. Come ci è riuscito?

Non faccio salti di gioia per essere il sindaco di Levico che ha sconfitto la Lega o il Movimento 5 Stelle. Noi abbiamo voluto sempre puntare sul programma e non su come abbattere il nostro avversario politico. Non siamo contro nessuno e come ripeto la nostra campagna si è basata sul metodo di lavoro.

Sindaco, ha già pronta la squadra di governo?

Ho diverse idee in merito, ma prima mi dovrò incontrare con tutti i rappresentanti della mia coalizione. Questione di qualche giorno e conoscerete i nomi degli assessori.

Con Acler c’è stata una stretta di mano alla vigilia del ballottaggio. Tutto chiarito dopo il finale al veleno?

E’ ormai acqua passata e da adesso in poi bisogna pensare a lavorare intensamente visto che governeremo per sei anni. Non voglio tornare più sulle polemiche prima del ballottaggio. Se devo essere sincero, avere accanto una bella famiglia ti alleggerisce le problematiche e ti fa superare ogni ostacolo che la vita ti presenta. Ringrazio mia moglie Alessandra, e i miei figli Riccardo, Filippo e Giulia che mi hanno sempre sostenuto anche quando la competizione ha avuto una coda al vetriolo. Acler si è congratulato con me dopo lo spoglio e presto ci incontreremo anche per parlare di lavoro perché ritengo sia giusto parlare e capire tutto quello che si può fare per Levico.













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