«Basta auto e corriere in centro a Caldonazzo» 

La richiesta dei cittadini: per il trasporto pubblico lo spostamento delle fermate lungo la provinciale sembra possibile. I dati: in via Roma 4 mila veicoli al giorno


di Maddalena Di Tolla Deflorian


CALDONAZZO. Era affollata con almeno sessanta persone martedì sera, la sala dell’ex Caseificio, per il secondo appuntamento dedicato alle difficoltà di vivibilità del borgo. Organizzava l’incontro pubblico dedicato in particolare a via Roma il Comitato spontaneo “Rendere Caldonazzo un paese migliore”, composto dall’architetta Danila Lecca, dalla storica Nirvana Martinelli, dal fotografo Saverio Sartori e da Mariangela Curzel, Cristina Gasperi e Teresa Marostica. In sala erano presenti anche gli assessori Matteo Carlin e Claudio Turri, e alcuni esponenti della minoranza. Il sindaco Giorgio Schimdt era assente solo per un impegno istituzionale altrove. I fondatori del comitato hanno illustrato, proiettando molte fotografie scattate da Sartori in via Roma, i tanti problemi della strada storica, a partire dal traffico, che porta anche le corriere nella stretta. L’assessore Carlin ha concordato sul tema, portando un numero che sembra quasi incredibile: secondo le rilevazioni misurate qualche anno fa in via Roma transiterebbero addirittura 4 mila veicoli al giorno. «Se si pensa che sulla Valsugana all’altezza di Borgo si contano 15 mila veicoli al giorno, capiamo che il problema è serio», ha commentato. Secondo vari interventi, parte del traffico deriva dalla indicazioni stradali per la strada turistica di Monterovere, che conducono proprio in centro storico. Inoltre i sensi unici pensati negli anni (ad esempio quello di via Polla verso chiesa e castello) e le funzioni stratificate intorno al centro in modo non sensato, portano altro traffico.

Le persone intervenute hanno elencato vari problemi, oltre all'inquinamento dell’aria e acustico, come la pericolosità dei bolognini che si muovono o il problema dell’acqua che non defluisce dai tombini. La richiesta è chiara: chiudere al traffico il centro storico, spostare le fermate delle corriere, far rivivere il paese. Mentre l'assessore Turri si inerpicava in dichiarazioni futuristiche che hanno scatenato indignati borbottii («si stima che nei prossimi trent’anni il traffico delle auto private si ridurrà»), Carlin ha mostrato alcune mappe con progetti concreti. Innanzitutto sembrerebbe fattibile (forse entro il 2019) lo spostamento delle fermate della corriera sulla provinciale, acquisendo un terreno privato per realizzare il golfo di sosta. Inoltre, in stazione dei treni sono appaltati i lavori per il nuovo parcheggio, che aiuterà a togliere traffico e a favorire l'intermodalità treno-corriera o treno-bici. L’obiettivo più ambizioso però del comitato e del pubblico presente, è costruire proposte per rivitalizzare il centro, anche coinvolgendo i giovani, come ha chiesto Elisa Corni, esponente di spicco della sua generazione in paese, lavorando e progettando insieme al Comune, che adesso sembra aver aperto la sua disponibilità al dialogo.

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