La reazione di Acler 

«Adesso il paese è spaccato»

Levico terme. Non sapremo, e probabilmente non si saprà mai, se la sconfitta di Tommaso Acler al ballottaggio con Gianni Beretta sia dovuta alla delibera del commissario straordinario sulla variante...



Levico terme. Non sapremo, e probabilmente non si saprà mai, se la sconfitta di Tommaso Acler al ballottaggio con Gianni Beretta sia dovuta alla delibera del commissario straordinario sulla variante al Prg relativamente all’area dei “Grandi alberghi di Vetriolo”. Su questa questione, infatti, i due sfidanti si sono scambiati attacchi pesanti con Beretta che ha accusato l’avversario di interessi privati visto che in quell’area insiste un terreno di famiglia. Acler al danno di aver perso la corsa per la poltrona di sindaco, incassa anche la beffa per aver appreso proprio ieri che la delibera del commissario è stata annullata dopo la sua richiesta presentata lo scorso 3 giugno.

Acler analizza la sconfitta elettorale con Beretta dopo che al primo turno aveva chiuso con un vantaggio di 62 voti.

«Abbiamo perso ma adesso ci ritroviamo con un paese spaccato in due visto che abbiamo quasi gli stessi voti. Sono orgoglioso di avere avuto una squadra forte ma purtroppo avevamo un mondo contro. Ciò nonostante il centrodestra a Levico non ha mai avuto percentuali così alte e guardando il voto del primo turno io ho ottenuto sei voti in più del vincitore al ballottaggio. Siamo stati penalizzati dalla bassissima affluenza e dalla chiusura dei seggi alle 21 e non alle 23. La campagna di odio sui giornali, sui social e in città dei nostri avversari e l’appoggio del Pd, hanno consentito l’affermazione di Beretta. Adesso faremo un’ opposizione costruttiva visto che rappresentiamo il 50% di Levico e visto la coalizione variegata del neo sindaco, non è da escludere una profonda instabilità. Se fossi Beretta proporrei un governo di unità comunale. Non chiediamo poltrone, ma di essere inclusi nel progetto amministrativo». B.C.













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