«A certe fasce di giovani non è chiara la situazione» 

La pandemia. Il sindaco Oss Emer è a casa positivo: «Mi preoccupa vedere torme di ragazzini  senza adeguate precauzioni: qualcosa non funziona nella comunicazione anche nelle famiglie»


Maddalena Di Tolla Deflorian


Pergine. Sta meglio il sindaco Oss Emer, risultato nei giorni scorsi positivo al Covid. Parliamo con lui della situazione a Pergine. Ci risponde con la voce solo un poco più roca del solito.

«E’ capitato a me come potrebbe poteva capitare a tutti. Ricordiamoci che negare che questa malattia sia in alcuni casi problematica, è assurdo- commenta -. In questo momento sono preoccupato del comportamento di certe fasce di giovani, che sembra non si rendano conto della situazione Mi preoccupa veder in giro torme di ragazzini senza adeguate precauzioni, c’è qualcosa che non funziona nella comunicazione anche nelle famiglie, forse». Cosa si può fare per evitare assembramenti e comportamenti scorretti? «Possiamo solo mandare qualche pattuglia, che però è impegnata a portare in giro le ordinanze sindacali di obbligo di quarantena alle persone risultate positive al tampone molecolare. Sono dell’idea di multare un po' di gente, per dare l’esempio».

I numeri del giorno

I numeri attuali sono questi: ieri nel Comune di Pergine erano 43 le persone in isolamento fiduciario non positive, 159 le persone con test antigenico rapido positivo, altre 218 persone con tampone molecolare positivo. Per ciascuna di queste ultime (con tampone molecolare positivo serve un’ordinanza sindacale a imporre la quarantena, obbligo impegnativo per la macchina delle amministrazioni, che Oss Emer critica, come spieghiamo in seguito. «Voglio sottolineare che, oltre al dato delle circa 370 persone risultate positive negli ultimi 2 mesi, registriamo anche circa cento persone guarite», tiene a dire il sindaco.

Problema ordinanze

Il problema dell’impegno dei Comuni nel recapitare le ordinanze ai cittadini risultati positivi al tampone molecolare, era stato sollevato dal sindaco anche in una riflessione-sfogo su Facebook. «Sul mio certificato, ad esempio -ribadisce al telefono – trovo scritto espressamente che non devo muovermi di casa. Non dovrebbe servire altro. Io da sindaco dico: cambiatemi la legge. La questione è stata sollevata anche venerdì scorso nella giunta del consiglio delle autonomie, dal sindaco di Arco, Alessandro Betta».

La situazione economica

Sull’economia, Oss Emer dice: «Mi auguro che arrivino presto adeguati ristori per le imprese che subiscono perdite. Il comune non può fare molto. Noi abbiamo già proposto - come altri Comuni - di allungare il periodo di gratuità dell’occupazione di suolo pubblico per i plateatici, così che i locali possano lavorare rispettando le norme sul distanziamento».

La vicesindaca, Daniela Casagrande, spiega: «Dopo maggio erano calate le richieste di aiuti, adesso possiamo ragionevolmente aspettarci che torni questo problema, in parte, anche se oggi non siamo in un lockdown duro come in primavera. Il nostro rapporto con Caritas (che mantiene aperto il conto corrente per donare aiuti e fornisce buoni spesa) e con la Comunità di valle resta aperto». In merito alle lamentele di alcune categorie di commercianti su scala nazionale, Casagrande commenta: «La preoccupazione c’è per tutti, è chiaro che c’è stata una contrazione legata a una perdita di reddito di molte famiglie, però per ora non percepisco ancora, per fortuna, grossi problemi nei nostri commercianti in città».













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