al museo allestito da dario pegoretti  

A Canezza un paracarro ora è dedicato a Zanardi

PERGINE . A dieci anni dalla sua inaugurazione (era il luglio 2008), il Museo del Paracarro ricavato lungo i vialetti del Parco pubblico di Canezza, si è arricchito in questi giorni di nuovi...



PERGINE . A dieci anni dalla sua inaugurazione (era il luglio 2008), il Museo del Paracarro ricavato lungo i vialetti del Parco pubblico di Canezza, si è arricchito in questi giorni di nuovi “manufatto” storici. Si aggiungono ai circa 250 paracarri già “piantati” in questi dieci anni, con cura e impegno da Dario Pegoretti, pluricampione di ciclismo amatoriale, organizzatore di tappe “ciclostoriche” in Valsugana e appunto ideatore del Museo del Paracarro. Ognuno di questi è dedicato a un ciclista. Alla “collezione” se ne aggiungono ora altri quattro dedicati ad altrettanti corridori.

I quattro paracarri provengono da Padova: 3 dalla piazza del Santo e 1 dal Prato della Valle. Vengono tolti per motivi di sicurezza, e per decisione dell’amministrazione comunale.

Dell’operazione è venuto a conoscenza Dario Pegoretti (su segnalazione di Daniele Testa di Zivignago), che si è preoccupato di contattare subito il sindaco di Padova per poterli avere nel proprio Museo. Il consenso è stato immediato proprio per la finalità della richiesta. Così Pegoretti è andato si persona a ritirare i quattro storici esemplari.

Una donazione importante con un’unica condizione: siano dedicati ad altrettanti corridori padovani (o legati a Padova). Due sono campioni olimpionici di pista: Giuseppe Beghetto e Sergio Bianchetto; il terzo è Flavio Martini (vincitore di numerose competizioni) e poi Alex Zanardi, il famoso “diversamente abile” campione di handbyke, ma non solo, autore di ardite imprese sportive.

Agonista fin da giovanissimo, Zanardi, come noto, subì un gravissimo incidente durante una corsa automobilistica nel 2001: gli amputarono le gambe. Si riprese e proseguì nella carriera sportiva.

Pagoretti lo ha invitato a partecipare all’inaugurazione del “suo” paracarro. (r.g.)













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