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Obbligo di mascherina e Green pass: 4mila sanzioni in Alto Adige

Il dato è stato fornito dal presidente Kompatscher in consiglio ma è parziale perché mancano le multe pagate nell’immediatezza. 6 i locali che sono stati chiusi e negli ultimi mesi ci sono stati 300 ricorsi  



BOLZANO. Sono almeno 4mila le violazioni alle norme anti Covid sanzionate in Alto Adige. Lo ha detto il presidente Arno Kompatscher rispondendo ad un’interrogazione.

Ricordando che la pandemia da Covi-19 ha comportato delle limitazioni severe della vita pubblica, imposte tramite controlli e sanzioni da parte delle forze dell’ordine, Ulli Mair (Die Freiheitlichen) ha chiesto quante sono state da aprile 2021 a oggi le sanzioni per mancata osservanza o violazione delle ordinanze e delle leggi atte a combattere la diffusione del covid in Alto Adige, suddivise per forze dell’ordine e per mese, in quali contesti sono state applicate e quanti casi sono attribuibili al rifiuto di mostrare il green pass, quante di esse sono state pagate, quante risultano tuttora aperte e contro quante è stato presentato ricorso, quanti locali aperti al pubblico (bar, ristoranti, club notturni ecc.) sono stati costretti a chiudere perché non rispettavano le ordinanze e leggi volte ad arginare la pandemia.

Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha risposto che è difficile fornire una risposta sul numero delle sanzioni, perché alla Provincia non vengono comunicate quelle pagate subito; in merito alle altre, sono state comunicate alla Provincia circa 4.000 sanzioni: tutte le forze dell'ordine sono attive in quest’ambito, ma la Polizia municipale più delle altre.

Nei mesi estivi ci sono state meno sanzioni, in quanto ,la maggior parte di esse riguardava l’obbligo di mascherina, che in estate non c’era.

Le sanzioni riguardavano per esempio il rifiuto di mostrare il Green pass, magari al cinema; il termine per il pagamento è di 60 giorni.

Riguardo al numero delle sanzioni comminate non è possibile ancora fornire dati esatti. Negli ultimi mesi si sono registrati circa 300 ricorsi, 6 sono i locali che hanno dovuto chiudere; l’impegno amministrativo è enorme. 













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