l’incontro

«Numero orsi sia sostenibile per territorio»

Il confronto tra l’assessore Giulia Zanotelli e i portatori di interesse come allevatori e residenti. Lo spray anti-orso tra le nuove misure 



TRENTO. Il sistema Trentino è unito: gli strumenti di gestione dei grandi carnivori vanno cambiati. Dal confronto con i portatori di interesse - incontrati dall'assessore provinciale alle foreste, Giulia Zanotelli - è emersa una posizione unanime e forte. Si rende necessario il controllo degli esemplari di orso presenti in Trentino con opportuni prelievi, fissando una quota di compatibilità sociale, mentre gli animali problematici e pericolosi vanno rimossi con lo strumento dell'abbattimento.

Il futuro della montagna, considerata la ricchezza più grande del Trentino, si gioca (anche) sul contenimento dell'orso e del lupo. Guardando al grande predatore - che è stato reintrodotto sul territorio trentino nell'ambito del progetto Life Ursus (conclusosi nel 2004) - è stato messo in luce come la Provincia autonoma di Trento non operi in un'ottica di umanizzazione dei singoli esemplari. Il cui numero - è stato detto - deve essere sostenibile per il territorio: ad oggi, oltre 100 orsi si spostano infatti in un'areale pari a circa 1.500 chilometri quadrati: un terzo dell'estensione complessiva del Trentino.

«Questo non può più essere un tabù», ha tuonato l'assessore Zanotelli, ricordando la terribile morte di Andrea Papi nei boschi di Caldes e le forze contrarie di diverse realtà rispetto agli strumenti messi in campo dall'amministrazione provinciale nel corso degli anni (e confermate nell'ultimo mese). Ai fini dell'efficacia delle azioni di dissuasione messe in campo dal Corpo forestale trentino, si è osservato come lo sparo di pallettoni di gomma nella stragrande maggioranza dei casi non cambi il comportamento degli orsi confidenti e dovrà necessariamente lasciare spazio allo spray anti-orso













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