Ronzone, 90 mila euro di troppo 

Il Comune al Tar contro la Provincia che gli chiede un aumento del rimborso Imis sul fondo solidarietà



RONZONE. La Provincia vuole 90.000 euro di rimborso sul fondo perequativo di solidarietà tra i Comuni trentini per il 2017, ma il Comune di Ronzone questa volta non ci sta e addirittura ha citato l’ente di piazza Dante davanti al Tribunale amministrativo regionale di Trento. La querelle ha preso il via a fine 2017, quando dalla Provincia è arrivata in municipio a Ronzone la richiesta di un rimborso di 182.866 euro quale fondo di solidarietà, con un aumento rispetto al 2016 di circa 90.000 euro. Tutto questo in considerazione del fatto che, in base al misuratore Imis, sembrerebbe che il Comune di Ronzone, rispetto al 2016, abbia incrementato le proprie entrate di 85.781 euro. Contro questa richiesta l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Stefano Endrizzi, dopo aver inutilmente cercato di ottenere risposte chiarificatrici dai funzionari provinciali preposti e dello stesso assessore agli enti locali Carlo Daldoss, il 20 dicembre dello scorso anno aveva promosso una causa avanti il Tar a per ottenere l’annullamento della richiesta della Provincia e delle connesse deliberazioni e degli atti assunti in tema dalla giunta provinciale.

Per difendere le ragioni del Comune sono stati incaricati gli avvocati Francesco Saverio Dalba del foro di Rovereto e Paolo Chiariello del foro di Trento con una previsione di spesa, giusto per l’avvio della procedura, di 2.000 euro. Questo primo impegno finanziario il 28 marzo scorso è stato implementato dalla giunta comunale con l’integrazione dell’incarico della rappresentanza e difesa giudiziale del Comune e con l’ulteriore stanziamento di 11.673 euro per le successive fasi di discussione e di merito della causa, che si annuncia tutt’altro che semplice.

Tutto fa riferimento al fondo perequativo, cioè a quei soldi incassati dai Comuni grazie all'Imis e che in parte devono essere girati alla Provincia. Nel 2016 il Comune di Ronzone era stato chiamato a versare 96 mila euro di rimborso che però nel 2017 era lievitato a 183.000 euro, con un aumento di ben 86 mila euro, cifra enorme per un Comune di appena 400 abitanti. (g.e.)















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