Romeno, impianto a biogas in funzione a fine anno 

La soluzione. Realizzato dal consorzio Alta Anaunia Bio Energy, potrà trattare 15 mila metri  cubi di letame e 6 mila di liquame. Produrrà 300 chilowatt di energia elettrica e 460 di termica


Carlo Antonio Franch


Romeno. Un grosso problema per gli allevatori è costituito dallo smaltimento dei liquami delle stalle; a Romeno è stato trasformato in una risorsa, con la realizzazione di un impianto a biogas che produrrà 300 chilowatt di energia elettrica e 460 di quella termica. L’impianto potrà trattare 15.000 metri cubi di letame e 6.000 di liquame ed entrerà in funzione a pieno regime alla fine dell’anno, per un costo di 5.000.000 di euro.

L’idea di fondare il consorzio Alta Anaunia Bio Energy è stata di un gruppo di allevatori che posseggono mille bovini dei circa 3.000 presenti in Alta Val di Non; il presidente è Gabriele Tell, il vice Mattia Covi. Il consorzio non ha scopo di lucro, ma di risolvere un enorme problema con ricadute positive anche sull’ambiente. Per il momento i soci sono 12, ma hanno già diverse richieste di altri allevatori.

Il processo di trasformazione dei reflui delle stalle ha il vantaggio di ridurre di molto la quantità di azoto sparsa sui terreni e di eliminare l’odore acre che si diffondeva in tutta la zona, da Romeno fino a Fondo, e che disturbava i residenti e i turisti che usufruiscono della meravigliosa zona dei Pradiei. Le stalle più vicine all’impianto riescono a conferire i liquami tramite tubazioni, evitando l’inquinamento del trasporto su gomma. Per tutte le altre aziende zootecniche è previsto un servizio dedicato, una o due volte a settimana, con un camion cisterna che raccoglierà il liquame per poi portarlo a destinazione. La digestione anaerobica e la produzione di biogas avviene in una vasca del diametro di 21 metri e alta 7; per un ulteriore sfruttamento passa in una seconda vasca delle stesse dimensioni. Il liquame che esce dalla seconda vasca viene stoccato in una del diametro di 32 metri e alta 7, da cui viene prelevato dagli allevatori e portato nei prati come concimazione, costituendo un prodotto di un alto valore fertilizzante e meno inquinante. La parte solida viene accumulata in un capannone. L’intero processo dura 45 giorni.

Il gas prodotto dal processo di trasformazione dei liquami in parte viene utilizzato per produrre energia elettrica che alimenta la palazzina degli uffici e in parte per scaldare la massa in fermentazione. L’opera verrà completata con ulteriore capannone di 20 metri per 90 dove verrà prodotto un compost con trattamenti speciali che durano sei mesi e che potrà essere utilizzato in agricoltura, in modo particolare nella melicoltura. I vasconi sono in acciaio inox e non in cemento, per ridurre l’impatto. L’impianto è stato realizzato a ovest, in direzione dell’incrocio con la strada provinciale che collega Dambel a Sarnonico. Per ora non ci sono proteste da parte dei cittadini che abitano in zona o frequentano i “Pradiei” anche perché c’è stata da parte degli allevatori l’assicurazione dell’assenza di odori. Il progetto è dello studio tecnico Eralde di Erwin Tomazzoli e Alessandro Pellegrini di Romeno.















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