Roberto salutato da una folla commossa 

A Malé ieri pomeriggio il funerale del geometra comunale e vigile del fuoco volontario scomparso sabato a soli 46 anni


di Eva Polli


MALÉ. Quella della val di Sole ai funerali di Roberto Cicolini è stata una partecipazione davvero massiccia, con la presenza istituzionale di Franco Panizza e Carlo Daldoss e numerose altre autorità della valle. Partecipazione iniziata fin da domenica sera con il rosario, con tantissime persone in coda per testimoniare cordoglio e vicinanza alla moglie Sabina, alla mamma Bianca e al papà Aldo. Tutti in fila anche ieri dalle 13 e anche quando la cerimonia era già iniziata.

Il parroco don Stefano Maffei nell’omelia ha invitato la mamma Bianca a conservare la forza con cui ha reagito in questi giorni al grave lutto e Sabina a ricordare l’ultima gita con Roberto e la sua voglia di arrivare in cima mettendoci tutta la forza possibile senza pensare alla fatica della salita. Ai tantissimi presenti venuti da Caldes e Terzolas dove Roberto aveva lavorato come geometra comunale, dalla Val di Rabbi, valle d’origine della famiglia, ma anche dal resto della Val di Sole che lo conosceva proprio grazie al suo impegno attivo, don Stefano Maffei ha chiesto di non domandare a Dio segni della sua presenza, che non ci saranno, proprio come recitava il passo odierno del Vangelo secondo S. Marco, ma di avere fede e di ricordare il dono ricevuto con la nascita di Roberto battezzato 46 anni fa nell’arcipretale di Malé, la sua presenza sempre attiva e disponibile nel volontariato, in primis accanto ai vigili del fuoco volontari del Corpo della borgata, all’interno del quale da anni svolgeva il ruolo di cassiere. E certo il pensiero di tutti nel seguire la cerimonia è andato spontaneamente alla giovane età di Roberto, stroncato da una malattia contro cui combatteva ormai da dieci anni e che credeva debellata. Il pensiero è andato ai suoi familiari increduli e abbattuti per un evento senza spiegazioni, è andato alla ricerca di una ragione che è impossibile trovare se non aggrappandosi alla fede.

Per tutta la cerimonia i vigili del fuoco volontari hanno vegliato la bara, rendendo a Roberto Cicolini l’estremo omaggio e tributandogli l’onore finale degli squilli di tromba che hanno preceduto e concluso la preghiera del Vigile del fuoco letta da Stefano Andreis in cui viene riconfermato, coerentemente con quello che è stato il percorso terreno del quarantaseienne scomparso, che “il nostro agire deve essere un continuo dono cordiale ed umile, capace di rafforzare in noi e in tutti gli uomini sentimenti ed azioni di sincera fratellanza”.













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