«Predaia, comune molto esteso con poche risorse»

Predaia. L’obiettivo è una struttura comunale efficiente nel funzionamento interno e soprattutto verso i cittadini. Un’ operazione complessa ma ci stiamo lavorando. Gli effetti ci sono e si vedono...



Predaia. L’obiettivo è una struttura comunale efficiente nel funzionamento interno e soprattutto verso i cittadini. Un’ operazione complessa ma ci stiamo lavorando. Gli effetti ci sono e si vedono anche se, ovviamente, non possono essere ancora completamente percepiti dai cittadini, ma a breve lo saranno.

Così in estrema sintesi la risposta del sindaco Paolo Forno all’interrogazione attraverso la quale i gruppi di minoranza Predaia Unita e Predaia Futuro chiedono informazioni sull’esito “pratico” della consulenza da 45.000 euro affidata due anni fa dal Comune ad una società di Bologna.

Macchina più efficiente

Il lavoro in gran parte è stato fatto con la valutazione e la valorizzazione delle professionalità attive nella pianta organica, con effetti sul funzionamento tra i vari livelli decisionali e l’interazione tra i servizi sia per quanto riguarda il comparto segreteria generale, sia il settore lavori pubblici. Qualcosa da aggiustare e migliorare rimane invece nel cantiere comunale ed è questo il settore di più immediato impatto sulla generalità dei cittadini soprattutto nelle frazioni più periferiche, come ha obiettato il primo firmatario dell’interrogazione, Michele Pinter, che ha definito la risposta del sindaco tecnicamente “perfetta” ma ancora senza ricadute pratiche nel rapporto con i censiti.

Quattro anni sono pochi

Nella controreplica il primo cittadino ha spiegato che era razionalmente impensabile, dopo quattro anni dalla nascita di una realtà come Predaia, che è tra i primi dieci comuni del Trentino come numero di abitanti e tra i primi cinque per estensione territoriale, riuscire a risolvere tutte le problematiche ereditate dalla fusione, ma i passi in avanti sono stati molti anche se ovviamente nessuno fa miracoli. Forno, tanto per mettere la cose in chiaro, ha fatto un raffronto con il comune di Cles: che ha gli stessi abitanti di Predaia ma con un territorio che è meno della metà ed il doppio di dipendenti, 80, contro i 45 di Predaia.

Nessuna invidia per Cles

«Non ho nessuna invidia verso Cles che ha problematiche diverse con ricadute di valle, ma per capire il lavoro che viene fatto dai nostri uffici basta contare la mole di provvedimenti che vengono prodotti e per quanto riguarda le manutenzioni (cantiere) solo un dato: Predaia ha 66 chilometri di strade comunali illuminate, quindi da tenere pulite e controllate con scarichi, murature, caditoie, ecc.; 14 cimiteri, una serie di immobili e decine di chilometri di reti fognarie e potabili».

In consiglio si è parlato anche di colonnine di ricarica elettriche nell’ambito di una mozione (poi respinta, di cui il Trentino ha già riferito) e su questo punti arriva la puntualizzazione dell’assessore all’innovazione Luca Chini. «Non ho fatto alcuna valutazione, nel mio intervento, sulla tecnologia adottate dai comuni vicini semplicemente perché non le conosco. Ho solo affermato che alcuni tecnici consultati ci hanno messo in guardia perché sul mercato esistono impianti non a norma. Per questo il Comune di Predaia in questo campo sta procedendo con molto prudenza!» G.E.















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