La cerimonia a Comasine di Peio  

Omaggio a Giacomo Matteotti

Comasine. Anche nelle situazione attuale il piccolo borgo di Comasine di Peio ha reso omaggio a Giacomo Matteotti nel corso di una breve cerimonia di commemorazione, svoltasi all’esterno di casa...



Comasine. Anche nelle situazione attuale il piccolo borgo di Comasine di Peio ha reso omaggio a Giacomo Matteotti nel corso di una breve cerimonia di commemorazione, svoltasi all’esterno di casa Matteotti. Il deputato socialista ucciso da sicari fascisti a Roma il 10 giugno 1924 e nato a Fratta Polesine (Rovigo) era infatti figlio e nipote di emigrati dal paese della Valletta, un tempo quasi esclusivamente abitato da minatori di origine lombarda. La cerimonia di quest’anno si è tenuta in forma decisamente insolita, con la sola presenza del sindaco di Peio Angelo Dalpez, Pierluigi Pedergnana e Rino Zanon, rispettivamente presidente e vicepresidente del locale Circolo Culturale e ricreativo Giacomo Matteotti, nonché dell’agente di polizia locale Natasha Trielli. Come evidenziato del circolo di Comasine, “farebbe certo piacere a tutti fare una bella cerimonia con la partecipazione di varie associazioni e tanta gente come negli anni scorsi, ma purtroppo in questo momento le restrizioni dettano questo. Certamente il valore di una commemorazione non è in base al numero dei partecipanti, ma nel tener vivo il ricordo di una persona, Giacomo Matteotti, che con tenacia ha aiutato i più deboli, operai e contadini ad avere una loro dignità, consapevole che questo lo avrebbe portato alla morte. Pochi giorni prima di essere ucciso disse infatti "uccidete me ma l’idea che è in me non la ucciderete mai, gli operai e i contadini benediranno le mie spoglie". Un uomo dunque di grande coraggio che va ricordato per il suo insegnamento e per la forza che ha dato alle classi più deboli per sollevarsi dalla schiavitù. Per questo dovrà essere ricordato per sempre”. Nel pomeriggio è stata celebrata una messa in suffragio dei defunti soci del circolo: l’officiante Don Enrico Pret ha ricordato in particolare Claudio Benso, fondatore e primo presidente del Circolo, oltre ai due ultimi defunti per Covid-19 Rosa Brusaferri e Giuseppe Pietrogiovanna detto Pino. A.P.













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