Le minoranze di Predaia: «No al 5G, sì alla fibra ottica»

Predaia. No alla tecnologia 5G sospendendone qualsiasi forma di sperimentazione nel territorio comunale fino a quando ne verrà accertata l’effettiva innocuità e favorire invece la distribuzione della...



Predaia. No alla tecnologia 5G sospendendone qualsiasi forma di sperimentazione nel territorio comunale fino a quando ne verrà accertata l’effettiva innocuità e favorire invece la distribuzione della fibra ottica in tutte le frazioni di Predaia, affinché tutti possano giovare di collegamenti più veloci e sicuri. Questo il succo della mozione che i cinque consiglieri di minoranza di Predaia Unita e Predaia Futura, primo firmatario Michele Pinter, hanno depositato in consiglio comunale per impegnare il sindaco e la giunta “a far prevalere il principio di precauzione europeo verso questa tecnologia, prevedendo fin d'ora ogni misura indispensabile per tutelare la salute dei cittadini, prima che venga applicata la tecnologia 5G”.

Il documento vuole invece impegnare l’esecutivo a “sostenere l'adozione di tecnologie sicure e organizzare incontri informativi per la cittadinanza al fine di spiegare adeguatamente le caratteristiche di questa nuova tecnologia al fine di minimizzare il rischio sanitario sui campi elettromagnetici”. Secondo i firmatari ci sono attendibili e qualificati studi medico-scientifici nazionali e internazionali attestano la potenziale nocività per la salute umana delle onde elettromagnetiche emesse da tecnologie di comunicazione senza fili, con rischi per il sistema neurologico, immunitario, endocrino e un aumento di fenomeni di elettrosensibilità nella popolazione. Il 5G si basa infatti su microonde a frequenze più elevate dei precedenti standard tecnologici, le cosiddette “onde millimetriche”, che comportano due implicazioni principali: maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le frequenze vengono assorbite (in particolare i tessuti umani) e minore penetrazione nelle strutture solide, per cui vi è la necessità di un maggior numero di ripetitori (a parità di potenza) per garantire il servizio.

I piani del Governo prevedono una copertura del 5G sul 98% del territorio nazionale, non solo le cosiddette smart city ma pure parchi, aree naturali, zone di campagna e piccoli centri a bassa densità abitativa, per riuscire a servire il 99% della popolazione italiana.

Quanto alla fibra ottica, nel febbraio 2016 a Mollaro, area produttiva, era stato istallato un nodo per la connettività ultraveloce (fibra ottica) alla presenza dell’assessore provinciale dell’epoca Mauro Gilmozzi, ma da allora non si è più avuto nessuna altra notizia. Forse sarebbe ora e tempo di riparlarne. G.E.















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