L’omaggio degli studenti al soldato mai più tornato 

Collaborazione a tre. Aldo Andreis, partito per il fronte da Malé nel 1942, è stato ricordato da Istituto comprensivo Bassa Val di Sole, Istituto Antonietti di Iseo e Centro Studi Val di Sole


EVA POLLI


Malé. «Giornata stupenda, piena di grandissime emozioni». Così ha commentato Aldo Menini, il nipote che porta lo stesso nome, la giornata alla memoria di Aldo Andreis, partito per il fronte nel 1942 e mai tornato a Malé. E con grandissima intensità ha vissuto l’esperienza la sorella Flora di due anni più giovane, che ha risposto alle domande degli studenti con testimonianze sulla loro infanzia e su quel poco che si sa del lungo viaggio senza ritorno del fratello. Organizzata dall’Istituto Comprensivo Bassa Val di Sole con l’Istituto di Istruzione superiore Antonietti di Iseo e il Centro Studi per la Val di Sole, l’iniziativa, coordinata da Roberta Covi, ha visto la partecipazione del sindaco Bruno Paganini, di Marcello Liboni, presidente del Centro Studi, del vicedirigente dell’Istituto Ciccolini Onorina Stablum, di Giovanni Bernardelli presidente Reduci e Combattenti della Val di Sole e di Renzo Andreis, presidente onorario del Gruppo Ana di Malé.

La mostra

Alcuni degli alunni diIseo, Simone Gilberti, Serena Zanardini, Chiara Bartolini e Matteo My con la professoressa Tiziana Portieri nel corso dell’anno scolastico 2017-2018 avevano realizzato la mostra documentaristica sulla storia di Aldo. La sorella di Aldo, Flora Andreis con i tre figli Aldo, Manuela e Mauro Menini, hanno simbolicamente riportato a Malé il soldato mai più tornato e di cui, lo si apprende leggendo il libro “La guerra di Aldo. Lettere dal fronte 1942-1944” distribuito ai presenti, si sono perse le tracce in viaggio verso la Romania nell’ottobre 1944. Di lui sono rimaste solo le 150 lettere scritte fra il marzo 1942 e l’ottobre del 1944 conservate in una vecchia scatola lisa e azzurra che, aperta dalla professoressa Porteri, ha dato l’avvio al lavoro degli studenti e al libro che lo sintetizza sulla cui copertina campeggia la foto di Aldo e Flora in bicicletta.

Viaggio nei lager

Le tappe del viaggio di cui non si conosce la conclusione documentano un percorso che ha toccato luoghi e campi di concentramento di una decina di stati europei e di una ventina di località da Verona a Bregenz, da Bolzano a Belgrado, da Montorio ad Atene, da Mestre a Salisburgo, da Campotrens all’Albania fino a Budapest. Grazie alla mostra allestita nell’aula magna delle scuole di Malé, agli incontri fra studenti delle terze dell’Istituto Comprensivo Bassa Val di Sole e studenti delle superiori, il paese natale di Aldo Andreis ha finalmente conosciuto le sue riflessioni e il suo grande amore per Malé, dove era nato il 28 maggio 1923. Le sue lettere, hanno spiegato i ragazzi bresciani, venivano sistematicamente censurate ed erano allegre; in esse si legge la fiducia, del resto condivisa dalla famiglia, in un veloce ritorno.

“Ritornerò, ritorneremo”

Poi si affaccia la consapevolezza che il ritorno non è scontato e perciò nella parte finale della lettera da quel momento in poi Aldo saluta con un “Ritornerò Ritorneremo”, un saluto che, rilevano gli studenti, fa rabbrividire. Da queste lettere emerge il rifiuto della guerra, quella situazione incomprensibile che trascina verso la distruzione. Noi, dicono gli studenti dell’istituto superiore bresciano, «nella vicenda di Aldo abbiamo letto la necessità di condannare la guerra come strumento di distruzione dei popoli e la sua vicenda è divenuta un invito a percorrere le vie della nonviolenza come i due grandi maestri Gandhi e don Milani ci hanno insegnato».













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