Revò 

In maggio tre gli eventi per i 500 anni della Pieve

Revò. Proseguono con fervore ed entusiasmo le celebrazioni per i 500 anni della Pieve di Santo Stefano a Revò, iniziate lo scorso 26 dicembre proprio nella festa del patrono. Procedono da una parte...



Revò. Proseguono con fervore ed entusiasmo le celebrazioni per i 500 anni della Pieve di Santo Stefano a Revò, iniziate lo scorso 26 dicembre proprio nella festa del patrono. Procedono da una parte attraverso il lavoro di ricerca del gruppo di studiosi trentini incaricati di analizzare l’archivio parrocchiale con lo scopo di portare alla luce nuove informazioni e documenti interessanti, dall’altra attraverso i numerosi eventi che il comitato organizzatore propone a tutta la popolazione. Ma è il mese di maggio – come spiega l’assessore comunale alla cultura Alessandro Rigatti - a segnare un momento di grande intensità per questo ambizioso progetto. In questo mese infatti è prevista una visita guidata dal titolo “Dallo scrigno della Pieve”. L’appuntamento è per domenica prossima alle 14, nell’ambito dell’iniziativa provinciale “Palazzi Aperti 2019”; sarà possibile ammirare anche alcuni pezzi (quasi) mai svelati prima. Il 18 maggio ci sarà poi un concerto di musica sacra dal titolo “Note di maggio”, organizzato in collaborazione con la Pro Loco di Revò e inserito nel Festival di Musica Sacra, ospiterà il coro Santa Lucia di Magras e il Dipartimento di musica antica del Conservatorio di Trento nell’intento di ripercorrere l’evoluzione della musica liturgica nei secoli, da quella gregoriana al cecilianesimo.

Il convegno

In tre puntate sarà invece l’importante convegno che vedrà alternarsi gli studiosi nel condividere e divulgare a interessati e curiosi le novità emerse dalle ricerche in corso in questi mesi; il convegno si terrà in orario serale il 15, il 22 e il 29 maggio. Gli atti saranno poi raccolti in una preziosa pubblicazione che uscirà a chiusura delle iniziative nella festa del patrono a fine anno. «Grande sforzo e dedizione stiamo riversando in questa iniziativa con una buona risposta da parte della gente che sembra apprezzare il lavoro che si sta facendo divenendo maggiormente consapevole dell’immenso patrimonio culturale racchiuso tra le mura di una chiesa, madre per secoli di più comunità che da essa hanno tratto nutrimento» - conclude Alessandro Rigatti, soddisfatto per la partecipazione che finora la comunità di Revò e della Valle ha riservato alla varie iniziative per il mezzo millennio della chiesa pievana. G.E.















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