Il Rio Rotian sarà deviato e andrà dritto nel Noce 

Il punto sui lavori. Autorità e tecnici provinciali a Dimaro hanno illustrato il piano di interventi dei prossimi mesi. Il torrente esondato in ottobre non passerà più sotto la statale e la ferrovia


Sergio Zanella


Dimaro folgarida . Partecipatissima serata venerdì al teatro di Dimaro dove, alla presenza delle massime autorità provinciali, ingegneri e tecnici competenti hanno presentato idee e progetti relativi alla risistemazione dell’alveo del Rio Rotian, esondato lo scorso ottobre a causa delle violente precipitazioni causate dalla tempesta Vaia.

Di fronte a un teatro gremito dai cittadini di Dimaro Folgarida e di altri provenienti dalla Val di Sole e da fuori provincia (proprietari delle seconde case), a prendere per primo la parola è stato il sindaco di Dimaro Folgarida Andrea Lazzaroni, presente sul palco assieme al collega di Commezzadura Ivan Tevini. Sottolineando l’importanza della serata, Lazzaroni ha introdotto i relatori presenti: Roberto Coali, dirigente del Servizio bacini montani della Provincia, e Raffaele De Col, dirigente generale Umst grandi opere e ricostruzione.

L’intervento dei tecnici, coadiuvati dall’ingegner Casonato, si è concentrato sia sulla fase di ricostruzione dell’alveo del torrente Rio Rotian, sia sulle nuove normative in termini di urbanistica che dovranno essere messe in atto per evitare il ripetersi di un simile evento.

La sicurezza

Tra le decisioni di maggiori importanza ci sono le direttive che riguardano la parte sovrastante via Gole (solo per la zona di esondazione), che non potrà essere riedificata, mentre nella parte sottostante si potrà procedere alla messa in sicurezza degli edifici. Pertanto sì alla risistemazione del Centro Rafting (già pronto per l’inizio della stagione turistica a partire dal primo maggio) e no alla ricostruzione del campeggio, con l’alveo del Rio Rotian che, per questioni di sicurezza, verrà deviato sulla sua sinistra orografica attraverso la costruzione e il rafforzamento del vallo tomo già esistente. Pertanto, il Rio Rotian, per congiungersi al Noce, non dovrà più sottopassare la strada statale e i binari della Ferrovia Trento-Malé-Mezzana, ma potrà immettersi direttamente nel Noce nella zona della discarica.

La promessa

Durante la serata, che è servita per fornire ulteriori dati tecnici sui fatti di ottobre, è intervenuta l’assessore Giulia Zanotelli. «Non sono qui per addentrarmi ulteriormente nella parte tecnica della ricostruzione, già perfettamente descritta dai tecnici della Provincia, ma per garantire la vicinanza delle istituzioni e per lodare la grande voglia di ripartire mostrata dall’intera comunità trentina e in particolare da quella di Dimaro Folgarida. I lavori, dopo una prima fase di messa in sicurezza terminata a dicembre, riprenderanno tra primavera e estate con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza a questa comunità. Ringrazio tecnici, ingegneri, volontari e le amministrazioni locali per quanto fatto. Non è possibile ricostruire tutto in tempi immediati, ma la Provincia ci sarà, perché per noi il tema sicurezza è un obiettivo importante, sia per la comunità locale sia per i turisti che visitano il Trentino ogni anno. Abbiamo affrontato un evento atmosferica di portata epocale, sappiamo che il rischio zero non esiste, ma ci daremo da fare per fare tutto il possibile e per aiutare chi ci ha chiesto aiuto, ragionando con tutti i portatori di interesse, compresi la Sat e le Apt del territorio».

La tempistica

Tra estate 2019 e il 2020 tecnici e amministratori hanno prospettato la deviazione del Rio Rotian nella parte finale e la messa in sicurezza del torrente nella parte a monte e in quella mediana. Si lavorerà pertanto con tre obiettivi: nella parte alta per contrastare ulteriori fenomeni franosi, nella parte media per aumentare la capacità di laminazione (fare passare il fino ma fermare il grosso del sedimento) e nella parte bassa per adeguare il corso del torrente deviandolo tramite massi ciclopici, funi e calcestruzzo. Il grosso dei lavori inizierà in estate con l’aiuto di ditte private che opereranno a cottimo al fianco dei Bacini Montani.















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