Gli allevatori sorridono mentre tirano le somme 

L’assemblea. Il 2018 in val di Non si è chiuso positivamente con ottimi segnali pure per il 2019  La Federazione ha superato la disdetta del Sait con buone cordate per la carne fuori dal Trentino


Giacomo Eccher


Tregiovo. Quasi sold out per l'assemblea dell'associazione allevatori Val di Non che si è tenuta ieri a Tregiovo, frazione montana di Revò. In sala c’erano, infatti, quasi novanta allevatori con una folta rappresentanza di giovani. Una bella soddisfazione per il presidente Vittorino Covi che nella relazione ha toccato le varie problematiche sul tappeto. Ai lavori, con la presenza nella parte finale dell'assessore provinciale all’agricoltura e foreste Giulia Zanotelli, ha assistito fin dalle prime battute il presidente della Federazione provinciale, Mauro Fezzi, accompagnato dal nuovo direttore Massimo Gentili che da alcuni mesi ha sostituito Claudio Valorz, che al termine della mattinata è stato premiato da Covi con una targa.

Bilancio di segno più

L’annata zootecnica – ha riferito Fezzi – si è chiusa con un bilancio sostanzialmente positivo che proietta elementi di tranquillità anche per il 2019 anche se non mancano preoccupazioni per la filiera della carne dopo la disdetta del Sait che ha costretto la Federazione allevatori a cercare cordate di grande distribuzione fuori provincia, peraltro con soddisfazione.

Capovolgendo la scaletta, Vittorino Covi la sua relazione l’ha svolta nella seconda parte dell'assemblea alla quale come detto è intervenuta l'assessore Zanotelli. Un’annata, il 2018, che per gli allevatori nonesi è stata ricca di soddisfazioni a partire dall'incontro ad inizio anno, con il club degli esperti europei di Razza Bruna che per due giorni sono stati ospiti nella valle. Altro buon momento la Festa del latte in luglio sui Pradiei tra Romeno e Sarnonico e la mostra delle bovine alla fiera di San Bartolomeo di Romeno a fine agosto. Per quanto riguarda l’andamento economico, l'estate 2018 è stata segnata dalla siccità che ha ridimensionato la produzione di foraggio in termini di quantità e qualità mentre per l'alpeggio il punto dolente è la convivenza con i grandi carnivori, il lupo sopratutto.

Le preoccupazioni

«Se non cambia qualcosa faremo fatica a monticare le malghe, con tutto quello che ne consegue», ha sostenuto Covi. Altro punto interrogativo il recupero dei prati da sfalciare con i crescenti divieti di concimare emanati dai Comuni. «Vorremmo saper se questi provvedimenti sono davvero per inquinamento, o per altro».

Altro punto che preoccupa i gestori sono le foto aeree di questi ultimi giorni sulle malghe perché se si andranno a toccare i pascoli “alberati” verranno a mancare diversi contributi comunitari, necessari per continuare le attività in montagna. Covi ha concluso auspicando che il tour di incontri sul territorio degli Stati Generali della montagna possano davvero portare risposte convincenti per le zootecnia e il suo futuro. Il tema lupo ma anche le linee della giunta Fugatti per sostenere il comparto zootecnico, sono stati al centro del discorso di Zanotelli che per quanto riguarda il predatore ha parlato di «problematica difficile», ma che si intende affrontare con tutti gli strumenti a disposizione.

A fine lavori, a cui hanno assistito la sindaco di Revò Yvette Maccani, il consigliere provinciale Ossanna e Dominici della Conmunità di valle il presidente Vittorino Covi ha fatto alcune premiazioni. Di quella al dottor Valorz si è già detto, la seconda ha riguardato l’allevatore (di Tregiovo) Francesco Paternoster che dopo 24 anni ha lasciato il consiglio provinciale della Federazione allevatori trentini.













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