Gli aiuti di “Pace e Giustizia” in Bielorussia

Revò. A seguito della grave emergenza derivante dall’inquinamento per lo scoppio della centrale nucleare di Chernobyl, a partire dal 1995 l’associazione “Pace e Giustizia” onlus, costituita nel 1992...



Revò. A seguito della grave emergenza derivante dall’inquinamento per lo scoppio della centrale nucleare di Chernobyl, a partire dal 1995 l’associazione “Pace e Giustizia” onlus, costituita nel 1992 da un gruppo di amici di Brez per portare aiuti alla popolazione dell’ex Jugoslavia durante la guerra, ha aperto all’ospitalità di 12 bambini provenienti dalle aree contaminate della Bielorussia, presso famiglie locali e di paesi circostanti. I bambini e ragazzi (in età compresa tra i 7 ed i 17 anni) hanno necessità di cambiare periodicamente ambiente per accrescere le loro difese immunitarie e prevenire forme di malattie collegate alla situazione di inquinamento ambientale nella quale sono costretti a vivere con le loro famiglie, inquinamento tuttora permanente. L’efficacia del periodo di soggiorno in Italia circa la diminuzione delle dosi di radiazione assorbite è confermata da varie ricerche scientifiche tra cui quelle dell’ Arpa dell’Emilia Romagna e del Veneto, svolte nel 2009.

Oltre a questo impegno l’associazione, in collaborazione con altri gruppi di volontariato della Val di Non, nel corso degli anni ha portato molti aiuti alla popolazione bielorussa: alle famiglie, agli istituti, alle scuole e soprattutto agli ospedali.

Quest’estate, purtroppo a causa dell’emergenza dovuta al Covid 19, non sarà possibile realizzare il progetto di accoglienza. «Troppi vincoli e limitazioni, difficoltà ed incertezze sull’ottenimento dei visti necessari e anche poca chiarezza sulla reale situazione in Bielorussia – spiega la presidente, Paola Martini -; nonostante ciò il gruppo ha pensato di essere ugualmente vicino agli amici bielorussi. Essendo venuta a conoscenza delle difficoltà dell’ospedale di Buda Kashiliova, a servizio della zona dove abitano molti dei bambini ospitati, l’associazione ha acquistato e già consegnato disinfettanti, camici, cuffie, guanti ed altro». “Pace e Giustizia” intende anche aiutare la scuola di Gubici, frequentata da molti dei “suoi” bambini, acquistando materiale sanitario secondo le indicazioni del direttore della scuola, che possa servire alla ripresa del prossimo anno scolastico.

Il direttivo dell’associazione, in questo momento così difficile e doloroso per il nostro Paese, ha pensato di dare un aiuto concreto anche all’ospedale di Cles donando del materiale sanitario che è servito nell’emergenza, ma potrà servire anche in seguito per rendere più efficiente il nostro presidio ospedaliero. «Tutte queste donazioni sono state fatte in ricordo del nostro caro amico Pio Zanoni, scomparso recentemente – aggiunge la presidente -. Oltre a donarci la sua amicizia, per ben 18 anni ha tenuto i conti della nostra associazione con scrupolosità e competenza e predisposto tutta la documentazione per ottenere permessi e autorizzazioni per realizzare il progetto di accoglienza». C.A.F.













Scuola & Ricerca

In primo piano

La tragedia / Il dolore

Morto a 25 anni sull’Ortles, venerdì l’ultimo saluto: “Portate con voi un fiore selvatico in ricordo di Tom”

L’ultimo saluto a Tom Arent van de Plassche, 25 anni, nato a Rotterdam in Olanda ma residente a Trento, è in programma venerdì: alle 15 presso la Sala del Commiato presso il cimitero cittadino. Dopo la cerimonia chi gli voleva bene si ritroverà da Uva&Menta per “celebrare la sua vita”. Per ricordarlo si può fare una donazione al Soccorso alpino