«Esclusa dal CTA e anche dagli appalti pubblici» 

Per la “Alessio Viaggi” di Ronzone - Sarnonico è un’ingiustizia. «La Provincia  dovrebbe permettere anche alle piccole imprese di accedere alle gare»



ALTA VAL DI NON. Non riceve inviti per bandi pubblici perché non fa parte del Consorzio Trentino Autonoleggiatori, che però non la ammette tra i soci con argomentazioni “pretestuose”. Questa la vicenda - che sembra uscire da altre epoche e da altre zone - la racconta in una lettera al Trentino la “Alessio Viaggi” di Ronzone-Sarnonico, impresa di autonoleggio con conducente. Nata nel 2007, in questi anni ha raggiunto un parco macchine di cinque pullman di nuova generazione (euro 6) rispettivamente di 52, 28, 21, 17 e 9 posti con tre addetti operativi a tempo pieno. “I servizi offerti spaziano dalle gite nazionali ed internazionali - scrive la ditta - alle trasferte del fine settimana per gruppi più o meno numerosi, ai servizi da e per le stazioni di Trento e Mezzocorona oppure per gli aeroporti di Verona, Bergamo e Milano. Il tutto con piena soddisfazione dei clienti che dimostrano di apprezzare particolarmente il rapporto qualità-prezzo, piuttosto vantaggioso”.

Dovrebbe essere un esempio di come un’azienda nasca anche in questi tempi difficili e, se ben amministrata e non senza sacrifici da parte dei titolari, riesca a conquistarsi una fetta di mercato ove sia già presente un’agguerrita concorrenza.

“Invece – scrivono i titolari, con malcelati dispiacere e rammarico - dobbiamo convivere con una vera e propria ingiustizia: l’impossibilità da parte di un’impresa come la nostra di poter concorrere a qualsiasi appalto pubblico indetto dalla Provincia. Servizi di trasporto alunni o di linea ci sono preclusi perché i numeri richiesti dai bandi sono impossibili da raggiungere, in provincia di Trento, a meno che non si faccia parte del C.T.A. - Consorzio Trentino Autonoleggiatori”. Quest’ultimo spartisce successivamente a propria insindacabile discrezionalità i vari servizi tra i propri associati.

Strada obbligata, per effettuare i servizi di cui sopra, è pertanto quella di diventare socio del C.T.A. La “Alessio Viaggi” ha tentato anche questa possibilità che, ahimè, è risultata vana in quanto la risposta pervenuta il 20 febbraio 2010 recita testualmente: “Con la presente, in riferimento a vs. lettera del 20.02.2009 di richiesta ammissione al consorzio, il C.d’A. in data 15.12.2009 ha deliberato di respingere tale richiesta. La decisione è motivata dopo aver valutato la posizione geografica in cui hanno sede le ditte che chiedono di entrare nello scrivente consorzio, quali e quante sono le ditte consorziate presenti nelle zone limitrofe e la situazione della richiesta di lavoro sia nella zona specifica che in generale ...”

Sono seguite naturalmente richieste di chiarimento, prese di posizione in cui l’impresa in questione dimostrava con dati alla mano, come altre imprese della zona – associate al C.T.A. - avessero incrementato il proprio parco macchine proprio in seguito ad appalti ricevuti tramite il consorzio medesimo. Nessun riscontro.

L’amarezza per tale comportamento giustifica le conclusioni a cui i titolari della “Alessio Viaggi” sono giunti: un consorzio di questo genere sembra fatto apposta per catalizzare tutti gli appalti pubblici, per poi spartirli al suo interno, ovvero alle imprese associate) in maniera discrezionale in quanto soggetto privato. Nonostante tutto, i titolari della ditta di Ronzone-Sarnonico sono fiduciosi in uno sbocco positivo dell’attuale situazione di stallo. Magari contando che finalmente nell’ente Provincia si modifichino le attuali regole degli appalti, per permettere anche alle piccole imprese di potervi accedere. Tanto, sperare con costa nulla.

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